NEBBIA

 

All’improvviso mi trovai in un altro mondo e fu
allora che mi domandai se era il mio mondo,
cioè quello in cui mi trovavo a vivere o quello
che sognavo e sogno.
Attrice di tale magia eri e sei tu, mia dolce nebbia
che tuttora mi affascini e mi attrai
nella tua incantevole e sottile trasparenza.
E’ un gioco di immagini e di sensazioni.
E’ come se tu volessi nascondermi
ma tenermi presente nello stesso tempo
ciò che realmente c’è
mentre lo colori di te,
ovvero delinei i contorni,
ma ne assorbi la sua essenza.


 

INVERNO

 

Sotto nere e cupe sembianze
il re del magone ruba il posto all’autunno
che ormai ridiede i colori al divino arcobaleno
e, come un direttore d’orchestra,
dirige i gelidi venticelli
giunti a spazzare via le foglie
con movimenti maestosi e violenti
che si alternano a dolci e fluttuosi vortici.
E nelle prime ore mattutine
il cielo appare zebrato di nuvole nere e vedi le
impronte lasciate da pennello d’artista
dolcemente danzato alla rinfusa.
E mentre si fa spazio nei pensieri nutre l’animo di ricchi
suoni quali canti idilliaci
delle sue adorate piogge.


 

L’AQUILONE

 

Sempre più in alto
i miei occhi seguono
il tuo volo,
nell’infinito spazio della solitudine;
è un sorvolar di aironi sospesi nell’aria
che lasciano una scia rosea lungo i mie
pensieri;
nuvole bianche
come spruzzi di neve,
cielo azzurro
spazi a me noti.
Lungo il mio canto
una triste nenia
bambini che corrono

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voci impregnati di urla e sorrisi, cani nel sole
mi risvegliano
e mi trascinano con loro
mentre inseguono
innocenti un aquilone.