Mio vento

 

(Ah)Mio vento , caldo come il fiato di una madre che perdona, seta leggera sulla pelle d’estate, vaghi su questa terra e fai arrabbiare questi occhi e questo mare. Vento mio, mio vento non ti infuriare, se gridi troppo forte, i frutti cadranno e non saranno pronti. Allegre le foglie rosse danzano come gusci sicuri in porto e le accompagni come spose all’altare. Hai braccia forti e premurose.
Fiero come un Soldato.
bandiere ondeggiano orgogliose sui pennoni di tutto il mondo.
 Vento mio..Ti ho visto soffiare sul mantello di sabbia, frustare impietoso gli scogli.
Rendere scuri fondali cristallini. 
Sei lo sciamano che non conosce né tempo né sorte. Sulla porta del mio cuore hai lasciato una poesia. Vento mio che fai della natura una misteriosa orchestra , suona stanotte per me una canzone sconosciuta. La più bella che sai. 


 

La vita al porto

 

Nel porto di tutti i paesi,
arrivano
le navi e i loro Capitani cortesi,
Brilla il mare tra le sue onde
Volano i gabbiani tra le scogliere e le sponde. Ci sono i pescatori, le reti e i pesciolini,
Mamma gatta con i gattini.
Aspettano con i musetti felici di acchiappare delle piccole alici.
Sulla banchina c’è una ragazza che sta aspettando dalla prima mattina,
in attesa del suo marinaio e ora da lontano si vede una nave che arriva.
C’è anche un pittore che descrive la scena,
Davanti al suo cavalletto è messo di schiena,
Finito il suo quadro lo alza verso il cielo,
Ci sono tutti i colori, tutti, tranne il nero.


 

 

Occhietti

 

Sono azzurri, marroni e verdini,
Li abbiamo nel viso fin da bambini.
Vedono, brillano, fanno da specchio
Diventano esperti quando diventi vecchio.
Sono a mandorla, tondi o piccini,
se ti innamori sono a cuoricini.
Quando ridi si fanno a fessura,
la forma più bella, uno spicchio di luna.
Alla sera si stropicciano un po’,
-mamma mia che sonno che ho!-
L’orologio ha fatto troppi rintocchi,
è ora di dormire e chiudere gli occhi.