Poesie
Saturnalia di un’anima
Ma se domani Qualcuno
rivolgendosi all’Uomo
divertito annunciasse:
“Bada bene
che un sol giorno ti è concesso
per diventare altro
e sbarazzarti di te stesso”,
allora finalmente correrei
verso vite immaginate,
verso porte mai esistite,
sprigionando
la mia anima più vera,
il suo libero respiro.
Cercherei
un cielo da graffiare
ed un fiore
cui rubare una poesia,
scorgendo
negli abissi della luna
i miei sogni di bambina,
il mio cuore in riva al mare.
Sfilerei
nel corteo di un trionfo
effimero tripudio
di canti e di colori
io, vincitrice
di una rara battaglia,
sembrando
l’inevitabile sconfitta
soltanto
una ridicola minaccia.
Uscirei
dalla cella che mi accoglie
schivando
le intricate reti
sottese al mio vivere,
sospendendo
la trama della tela
che mi avvolge,
cieca.
Io, sovrana
incontrastata di me stessa,
sarei vita germogliata
da un destino che si è arreso.
Fuoco vitale
Fuoco che ascende
fiamma intensa che arde che sbraita che sale
freccia che squarcia una quiete mortale.
Esplode
fino alla fine del cielo
quest’impeto immenso
furente, furioso, boato profondo
che si leva grave, austero
e non si estingue.
È atroce, spietato, agghiacciante.
Tutto è silenzio abissale,
La Vita ha adesso un’unica voce
che repliche più non intende ascoltare:
Come osa l’uomo
con anima lieta
lordare di sangue
il corpo del mondo
E perché
con stupide mani
violenta se stesso
nel corpo di un altro
Dove mi si può trovare
Incontro me stessa in angoli bui,
in illusioni vuote, in vani sospiri.
Mi sorprendo a contemplare il terribile incanto
della vita che danza con il tempo che resta
e mi ignoro: mortale sarebbe scoprirmi viva.
Sono là dove nasce l’alba rosata,
quando ancora la vita è
petali di sogno.
E avvolta nell’ombra della notte,
osservo i miei occhi vaghi e incorporei
scivolare come tenere lacrime.
Quanto vorrei dissolvermi adesso,
e affidare per un lungo istante
i miei confini infiniti alla notte eterea.
Le direi: “custodiscimi come un segreto:
non voglio essere svelata”.
Ma è ormai giunto il momento,
con la luna tramonto
e mi immergo nelle abissali onde
di questo cielo lontano.