“Amai forte il tuo corpo che si incastrava come un nocciolo in una mela al mio,

fummo la discesa indefinita e la salita contemporanea dei nostri battiti.

Non finire prima di me”


 

Sei l’unica cosa che brilla di Luce propria poiché,

oggi, ogni volta che non ti stringo,

ogni volta che tu soffri e non lo so,

ogni volta che arriva il sole e tu sei a mille passi da me,

ogni volta che cado e non mi rialzi,

ogni volta che ti scrivo e tu non mi leggi,

ogni volta ti amo ancora di più.

L’amore ti invade come le epidemie che lasciano alle spalle un milione di vittime

Ma continuano a lasciare .

Vorrei chiedere perché tu non mi lasci, è egoista sai?

Ti cerco tra le pagine dei libri per averti qui.

Ed eccoti:

con la mano fra i capelli

Un pò spettinati ,un pò sbarazzini,

un pò te davanti a me.

Mi sorridi e diventi la mia ispirazione più grande.

Ti cerco ma sono comunque vuoto

ne avrò letti una quarantina di versi circa

ma non bastano perché,

tu non mi bastavi mai

e nessun verso ti ha mai potuto tradurre davvero .

È come quando mi perdo nel futuro che immaginavo

e la mano scrive

Ma mi sveglio,

era solo un sogno, non ci sei.


 

“Il cielo era senza stelle ma noi continuavamo a brillare”

Sei tutte le sfumature dell’azzurro,

e le nuvole bianche del cielo,

l’amore è un rischio,

e io ne sono invaso .

Sono fermo e non ho paura del dolore perché non sentirlo è mancanza ,

mancanza di tutto ciò che può farmi ricordare la tua essenza.

Ora è notte e le stelle brillano di meno ,

perché hanno bisogno di te per scoppiare nel viaggio più bello che abbia mai visto .

Hai il sapore di nostalgia

lieve e intensa

come un’onda irrequieta che aspetta l’estate,

come i treni che mangiano centinaia di chilometri e io,

non posso fare altro che inseguirti  e chiedere mille volte te.

Mi baciavi di sguardi quando io avevo rotto gli specchi,

non avevamo fatto l’amore

eppure sentivo un brivido appena sotto lo stomaco.

Mi svegliavo e ti scrivevo

affinchè il Mondo non potesse rubare un minuto di te

che io non volevo perdere.


“Siamo finiti e eterni,

rendiamo vivo il Mondo nella nostra pluralità”

 

Siamo parte di oggi se cantiamo una canzone o due o,

se ci ritroviamo nelle piazze per musica e poesia.

Siamo quelli del brivido,

delle corse troppo veloci

e dei ricordi appesi in una stanza che ci appartiene e ci assomiglia.

Siamo i mai che poi diventano sempre,

siamo la particolarità del susseguirsi di anni uguali

fatti di cose troppo semplici.

Siamo  i ragazzi delle mille ferite

e delle cicatrici che non ci vergogniamo di mostrare.

Siamo quelli in cerca di qualcosa;

QUALCOSA.

Che rumore fa questa parola?

Siamo finiti e eterni ,rendiamo vivo il Mondo nella nostra pluralità.

Abbiamo fatto diventare l’amore facile,

per rinunciare alle sedie vuote

E per credere che il domani deve per forza essere questo.

Vorrei vivere come se non vedessi la strada

ma nel cuore avessi sempre la stessa rotta.