Vento del Nulla

Vento del Nulla…
le tue effimere, funeste vibrazioni eteree
cavalcano la suprema onda divina.
Bizzarro Eolo.. picaresco maniaco,
ostenti la grandezza al tuo divenire..
malandrino ti insinui nelle garrule nuvole,
sfiorisci i turbinosi sogni, le liriche purezze.
Vento del Nulla..
satanico illusionista di fugaci apparizioni notturne,
penetri nei tetri meandri di antichi castelli..
birichino ti trastulli,
solleticando acremente la pungente polvere
di arcaiche, sapienti scritture,
sconosciute ai mielosi belati del gregge.
Vento del Nulla..
cerbero vanitoso,
il tuo magico soffio
incrina le certezze di ingiallite carte,
fedeli compagne di avventure vissute,
raccontate da eruditi uomini,
valorosi condottieri fin dalla notte del tempo che fu.


Brughiera

Misteriosa, magica brughiera,
ondulati prati collinari,
brulle lande montane,
le zolle odorano di torba,
i piccoli arbusti di brugo,
gli esili ciuffi d’erba suonano,
cantano dolci melodie,
areate dai folli capricci del mitico Eolo.
Meravigliosi tappeti rosa di erica in fiore,
danzano al lirico suono di cornamuse stonate,
soffiate con tenero amore da rudi pastori erranti,
custodi silenti di transumanze antiche.
Spinoso cardo, con grandi capolini purpurei,
austero e fiero ti mostri nelle brughiere,
simbolo della gloriosa terra di Scozia..
la leggenda ti immola come salvatore della patria antica
da orde selvagge di barbari Vichinghi..
vivi ora di gloria perpetua.
Highlands scozzesi,
cartolina, specchio della natura allo stato più puro,
una gioia per gli occhi,
un bene profondo per l’anima,
un magico dardo che trafigge il cuore.


Novembre

Piove..
lacrime sferzanti picchiettano i vetri della finestra..
un malinconico sguardo perduto nel vuoto
attraversa infinite gocce,
penetra brumose coltri di nubi,
conquista baldanzoso l’orizzonte perduto..
l’effimero immaginario trasuda un mare di colori.
L’uggiosa bruma rischiara il fascinoso volto austero,
la coperta bianca dirada le plumbee tele
a timidi squarci di luce,
scherzosi venticelli si trastullano,
soffiando via i maestosi cirri..
il sole, narciso, mostra la sua beltà.
Socchiusi occhi di un algido mattino,
fuggevoli danzano battiti di ciglia..
aneliti sospiri fluttuano nei solchi
di campi arati da nobili mani,
dove germoglia il seme nel tiepido focolare di arcaiche zolle.
Stormi lucenti, augelli spensierati, giocondi cinguettano,
ondeggiano nell’aria cerulea, librano aliti di pura esistenza,
ammiccano, coi languidi becchi, nella umida, fertile terra..
mentre il pudico passero solitario arieggia un melodico canto,
un malinconico sussurro si ode
nei pungenti cespugli di rovo,
ormai spogli.