Fili di pensiero

Ricamo frasi
e discorsi
con fili di pensiero,
ornamento fine
sul tessuto grezzo
di vite concrete.

Belli a vedersi,
i fili di pensiero,
abbiano essi
tinte cupe o sobrie.

Belle a vedersi
le loro acrobazie
per restare in equilibrio
tra volontà
e senso del giusto.

Vorrei intrecciare
fili d’erba
invece di parole.
Vorrei stringerti la mano,
e non strizzarti l’occhio.

Non so essere altro
che un’idra dalle molte teste,
ciascuna delle quali
per sé ragiona
come fosse un individuo.

Solo la temperanza
domina i conflitti,
e mi si chiede di spiegarmi
nel segmento di una riga!

 

 

Colpa tua

E’ tutta tua la colpa,
e di Bukowski,
delle alte maree
e delle gittate d’inchiostro.

E’ colpa vostra
l’ultima mia distrazione,
componimenti a rigurgito
e puzzle di parole tremolanti.

E’ tutta colpa vostra
se trasformo i miei commensali
in triglie e rinoceronti
quando mastico in compagnia,
e, cinicamente,
ridendo sotto sotto
delle loro preoccupazioni
sempre uguali,
fingo che siano anche le mie
annuendo col capo chino
e la mente altrove.

Dannazione,
non scrivevo cose insensate
dai tempi delle medie!,
ed è dall’altroieri
che non mi affidavo
al potere salvifico
dell’Immaginazione.

Mi indigno ancora
su fogli di carta
per motivi futili:
non scivola la frase,
è impersonale,
il verbo non è adatto!

Nel frattempo,
la pasta scuoce.
Ed è tutta tua, la colpa,
e di Bukowski.

 

 

Anime

Ci sono
anime affini
che non
si baciano
sulle panchine.

Si tuffano
nelle lacrime
trattenute,
pozzanghere
stagnanti,
in cerca
di tesori
luccicanti
seppelliti
dalla melma.

Sfiderebbero
cascate di bile
e succhi gastrici
a reflusso,
invece vagano
in ciabatte
tra le ore.

Quelle fatine
sono lucciole
intrappolate
nelle lanterne,
e i loro giochi
sono ghirigori
sul soffitto.