Quando scrivo

Imprimo

Ogni mia languida lacrima

In questa vuota e triste pagina.

Rimbomba nella stanza

La mia solitudine.

Riecheggia cupo

Il suono delle tue parole livide.

Scrivo, per dimenticare.

Scrivo, per ignorare.

Scrivo, perché non voglio più ascoltare,

non voglio più sentire le vostre urla.

Scrivo nel buio

Cercando una luce che mi guidi.

Scrivo, alla ricerca di me stesso,

Come una lucciola che ottusa sbatte sui lampioni,

Come un ruscello che si perde tra le onde del mare.

Scrivo, per colmare la voragine nel mio cuore.

Scrivo, per sputare la rabbia che sento.

Può qualcuno congelare quest’inferno?

Scrivo, finché non perdo il respiro.

Non mi serve niente,

Solo una pagina bianca.

Nient’altro che una pagina bianca.

Non mi serve neanche la penna,

Inciderò il mio dolore con il sangue.

Scrivo, con le vene aperte

Ma, scrivo.

Il silenzio mi parla.

Come un bambino innocente che gioca con la sua ombra.

Sottovoce, bisbiglio parole al bimbo del lago.

L’acqua trema al vento,

Ed io quasi lo sfioro.

Tremulo poi scompare

Come foglie rapite da Eolo,

Così le mie parole sulla carta.

Granelli di sabbia.

Sogni tra le fiamme.

Passi sulla neve.


 

Corre il tempo

Rapido e veloce.

Senza stanchezza

Senza una voce.

Non riesce a stare fermo,

tengo il passo a stento.

In quelle sere nere

Del gran cielo spento,

Crepe sul mio volto

Scheggiato

Da schiaffi di vento.

Gaio,

Mi vedeva il mondo.

Un gabbiano che quieto fende la luce,

In quelle sere cupe

Dove il cielo è un dipinto

E il sole si nasconde dietro graffi bianchi di nubi.

Tra lo scrociare delle onde

E il correre solitario

Dei minuti.


 

È questa la vita?

Il grande che caccia il piccolo.

Il gruppo di piccoli che diventa il grande.

Uccelli che danzano

Spaventati da una barca.

Egoismo umano.

Lo sguardo d’odio verso un senzatetto.

Frecce di ignavia

Contro un moribondo in strada.

È questa la vita?

È questo l’uomo?

Lievi soffi di vento

Solleticano il muro.

Taglienti schiaffi d’aria

Lo fanno tremare.

Tempeste d’amore

Sfondano quel muro.

E l’uomo resta

Come era ed è

L’animale più buio.

E l’uomo siede

Prima come ora

Fetale nel suo guscio.

E noi restiamo

Con sguardi impassibili.

E noi restiamo

Come Dio nel mondo.

E noi restiamo

Preda o predatore.