MAGNIFICA PRESENZA

 

Quando la superbia trascende il coraggio…

“la stessa corda che mi lanciavi or mi costringe al fato”

padrone sei stato!

Mentre la notte ghiaccia l’ anima

tu al caldo dell’ alcova saturi la gola

alla lussuria, si, t’ abbandoni.

LUI ti sta ancora pensando

maledetta accidia che ci sta allontanando

invidia dunque: LUI riesce ancor a bramare il tuo fetore,

ignobile essere scevro d’ ogni valore,

l’ avarizia t’ ha reso povero non certo libero

stupido già  lo eri, ma LUI non conosce ira

può ancora sorprenderti mano nella zampa riprenderti.

Essere LUI, magnifico essere.



PORTAMI OLTRE

 

La cornice dei rami cremisi

di fruttuosi castagni

ornati d’ arancio.

Abbracciamo la gora

sulla via del giallo grano

vecchio si staglia il molino

sagace è il mugnaio:

raccogliamo il passato

e macinando il presente

impasteremo il futuro.



ANGELO DA UN’ ALA SOLA

 

Tu… che dalle nuvole hai rubato il candore

dal sole il raggio migliore,

della neve sei purezza

nel vino dionisiaca ebbrezza,

dai sogni hai carpito le ali

l’ innocenza dagli animali,

delle fiabe sei lieto fine

sulla barriera corallo sublime,

dal cigno sinuosa eleganza

morbida movenza;

frutto di bosco nei pineti

astro tra i pianeti,

nell’ immensa distesa di fiori

ambiziosi colori,

foriera di gaie novelle 

sei polvere di stelle,

dopo la tempesta porti il sereno

all’ orizzonte arcobaleno,

degli uccelli unica livrea

nell’ olimpo sei la dea.

Tu che m’ hai insegnato cosa vuol dire amare:

trovare l’ altra ala con la quale volare!


 

Intingo la mia piuma in un lago di magia
Solo x TE ne farò poesia
Mentre l inverno tutto spoglia
Cado tra le tue braccia facendomi foglia
Il tuo sorriso esplode immenso
Cosicché tutt’intorno prende senso.


 

È l imbrunire.
L inebriante profumo dei tizzoni ardenti invade le vie del borgo antico solleticando anima ed appetito
Le mura trasudano storia
La brezza una carezza
Illibato è il cuore di colei che non mente
Sa che il suo passo è reso leggiadro dall ‘ estate che esplode mentre lui attende sulla soglia umile e prode
Vai dunque, vai per la tua strada
Un sol pensiero si fa certezza quella sera
Tra le pieghe della tua gonna,
Troverai sempre la forza di essere donna.


 

Porgo lo sguardo oltre la finestrella
E dall ‘ angusta stanza
Scorgo tra I ricordi Il paese di lassù
Arabeschi di tegole compattano vecchi tetti
Sotto la furia cieca del temporale
STORM! !
Le viuzze son torrenti
Lavano via invidie e gelosie
STOOOOORM
Il fulmine disegna ombre
Ancestrali le paure
Il nucleo si rafforza
L’alcova si riscalda
Candele improvvisate
I mille volti di mia madre
Mellifluo rimembro dell’eterno fanciullo
Che attraverso le ali della falena
Vede ora il mondo con occhi nuovi.