Crepuscolo

         Nella vita

ho sempre rincorso

i miei sogni.

         Guardando avanti

ho perso molte

delle bellezze incontrate.

         Non sono più

la fanciulla

di una volta.

         Le stagioni

hanno scandito

il mio tempo.

         Ora, al crepuscolo,

il ricordo

si scioglie

nella nebbia leggera

al primo

risveglio del vento.

         Mi rassicura il silenzio:

respiro i colori e

gli odori della terra.

         Cerco

un nuovo sole,

la tua mano.

         Momento magico

di una dolcezza

quasi dolorosa.


 Senza titolo

Nitida si staglia

la mia sagoma,

si allunga

nella luce lunare.

     Il flauto del vento

si avvicina;

mi sembra di sentire

un rintocco di campana.

     Cerco nel pozzo

della mia anima.


 Mattino

                   L’annoiato sbadiglio

di una persiana

annuncia

un nuovo giorno:

tutta luce.

         E’ bello

andare per le strade

di buon’ora,

guardare

la colma degli alberi,

respirare

il profumo dell’aria,

ascoltare

il primo motteggio

dei tordi.

         Su una stradina

che costeggia il fiume

galoppate di gelsi, di pioppi,

sfiorano il campanile

di una chiesa romanica,

con le sue radici di pietra

immerse nell’acqua.

Un ragazzo

spinge la barca

sul ritmo

di una melodia

e l’eco rincorre

le onde che si dilatano.

         A piedi nudi

con le mani allacciate

alle ginocchia

osservo

la vita frenetica

del sottobosco:

formiche su e giù

per scorze ruvide,

si culla il ragno

su un filo d’argento,

da un cespuglio

di rose selvatiche

un fagiano

spicca il volo…

         In questo luogo di pace,

colmo di confessioni

sento l’incanto

di giorni generosi:

il respiro

si dilata all’infinito.