A mio padre

Ti cerco nello scorrere del mio tempo,

nel mio caotico vivere,

nei miei cassetti proibiti.

Ti cerco là dove gli occhi si posano

e là dove lo sguardo, a fatica, riesce ad arrivare.

Ma non ci sei e non posso che inseguirti

nel frastuono dei ricordi.

Eppure, continuo a sperare di vedere

In questo spazio infinito,

la tua anima che vagabonda.

Chiedo e prego agli uomini e a Dio.

Buttate giù i muri,

spazzate via le case, gli alberi.

Soffiate via le nuvole,

cosicché io possa abbracciare il cielo

ed osservarlo in ogni dove.

Lasciate l’erba o l’asfalto, se credete,

cosicché io possa stendermi e trovare,

nell’immenso di questo cielo,

un minuscolo puntino che  mi dica:

“Sono qui, torna a cercarmi!”


A te

 

A te

che, silenziosa, hai vegliato sul mio sonno quieto e innocente,

a te

che hai abbracciato le mie paure e le mie notti agitate.

A te

che hai accarezzato con dolcezza il mio viso di bambina,

a te

che hai asciugato piano ogni lacrima che lo bagnavano.

A te

che, scrupolosa, hai guidato i miei primi passi nella vita,

a te

che, in penombra, hai continuato a proteggere il mio cammino.

A te

che mi hai dato la vita e, per sempre, alla tua l’hai legata,

a te

che mi hai insegnato cosa sono la bellezza e la compassione.

A te

che mi hai insegnato che esiste un amore

più forte di qualunque dolore,

più forte di qualunque Dio,

un amore che solo una madre ti può donare.


 

Andammo in contro all’amore

A piedi nudi sulla spiaggia

andammo in contro all’amore.

Avvolti dal buio della sera

ci scoprimmo amanti

e poi amati.

Lasciammo, tra le onde e la sabbia,

il suono dei nostri cuori

che ancora riecheggia

e portammo con noi

un ricordo inviolabile.

Con la luce della luna,

ormai ancorati l’uno all’altra,

andammo in contro all’amore.