Folle è

È folle l’accoglimento,
folle il dio che punisce con riserva.
Il dolore della carne
come pure il battito meccanico di un piede e del suo ginocchio
distraggono dall’infimo.
Tutta spirito galleggio.
Buffo: priva di rispetto così giungo alla parte di mondo
che posto non ha e verbo non trova.


Godute tensioni

Senza fine è la fame del tuo volto
la critica gratuita che cocciuta si alimenta
Senza fine la mota di un fiume
e l’amore di un corpo per la sua appendice
Senza fine l’oppressione bellissima per la madre che nulla sa e tutto capisce.
Senza fine il movimento del cielo,
le nuvole nere che, ripulite, tornano bianche e gonfie.
Senza fine il sollazzo del sesso, l’energia continua
alla conclusione potente.
Senza fine è la morte, che convincente
offre alla vita la migliore scusa.
Senza fine, infine, la parola
che poggiando su basi previste
concede all’uomo di dar caccia all’anima.


Riflessione sulla sedia

L’attesa imposta libera e protegge
dalle ambiziose aspettative dell’individuo sociale.
Salita sulla giostra dell’accettabilità
porgo un commiato alla pienezza
della mia vita in potenza