Nebbia all’alba

Fantasmi che si stagliano
sagome in alternanza
bianca e nero
Sinfonia di un pianoforte
illuminate da un debole sole.
I raggi intimiditi
chiedono il permesso di entrare.
Riflessi di rugiada sui campi
lacrime della notte
che se ne deve andare
ignara che tornerà.

Il sole sorge
vaporizza le lacrime
abbatte i muri
accarezza le forme
dipinge di colore
questa sinfonia.


Stelle

Da lassù ci guardate
chissà da quando
muse di poeti,
bussole di naviganti.
Io da quaggiù alzo,
nelle notti spogliate
da nuvole o veli,
gli occhi,
e mi colpite la mente
di cosa siete fatte
di sogni?
di speranze disilluse
o realizzate di anime pure
che ancora ci fanno
da guardiani,
e insieme alla luna
ballano un rock celeste,
Immerse anche voi
nelle vie infinite
come infiniti sono i
nostri pensieri
semplici ma
costanti
che nella mia mente
si accendono ogni giorno
come voi ogni notte
speranzose di trovare
Il vostro momento di
gloria
e
di non essere solo
delle stelle cadenti:
belle luminose
rumoreggianti di colori
ma troppo rapide
per gustarne
il grandioso momento.


La terra trema

Sogni che si
intersecano,
poi incubi
ma reali
La terra si ribella,
urla e poi si spoglia
mostrando rughe profonde,
perplessità,
poi panico
case inghiottite da questa
Ingorda ,a un tratto
il rumoroso silenzio è rotto
da urla di dolore.
Poi
mani che si uniscono
insieme
e calore tra noi
la terra impazzita
ha scosso l’anima
ha trovato una vena di luce
dentro l’uomo.