Novembre 1990

 

Riappesi la  cornetta e me ne andai dal posto telefonico  

sulla balconata del lungomare; quel mattino il  cielo

si univa cupo all’orizzonte con il mare infuriato.

Le onde trascinavano violente ogni cosa perduta,

rami, e bottiglie, e retaggi colorati d’innumerevoli estati,  

grida festose soffocate dall’ urlo della tramontana.

Una  voce di donna, una  storia meschina.. Addio,

e la pace della  rassegnazione scese in me

come enorme goccia di pioggia in quel giorno così triste,

e così prossimo al Natale. Quante volte, quell’inverno,

camminai sulla  spiaggia tra conchiglie

e barche rovesciate, quante volte sotto un pallido  

sole sfiorai quelle acque gelide, cristalline..

Senza di te, senza nessuno tranne il grido

di un gabbiano, e conobbi qual è il senso della vita,

il suo continuo intrecciarsi con la morte.


 

Il  fiume in piena

 

Ti guardo negli occhi, e non trovo le parole

che da tempo vorrei dirti,  solo frasi smozzicate.

E subito un torrente di acqua gelida e scura,

il fiume in piena delle tue parole

mi travolge e mi sospinge oltre le tue braccia immense.

Io, aggrappata a te, ti bacio come antica statua  

di un dio, cercando salvezza e oblio.

Ma tu,  dopo l’ebbrezza, mi guardi negli occhi

con immensa tristezza, e sotto il peso

delle angosce tue, la zattera che stringo si distacca

e si allontana sulle acque turbinose oltre le quali

le rapide presento, ed io sento

che moriremo soli, trascinati dal destino

a opposte sponde, se un  giorno approderemo.


 

Il fiore amaro della libertà

 

Sei  solo anche tu, e come me contempli

la tua immagine tremante dalle  sponde

di un  fiume lontanissimo dall’impercettibile

insinuarsi di quest’acqua tra l’erba odorosa di fiori,

le  cui immagini, come la mia, m’innamorano.

E  monotono, e triste, un  richiamo tra le  fronde

s’interrompe, e canti più felici mi rammentano

che è estate; ti rammentano che il fiume, oltre la cascata,

scende sempre alla valle, al paese e alla nera

ciminiera dimentica dei canti di un’epoca lontana.

E all’improvviso un fantasma di donna

svanisce insieme a te in quei cerchi nell’acqua,

ed un fantasma  di uomo dallo sguardo profondo

con me si perde in quel fiume che per sempre

silenzioso scorre tra le rive inondate di fiori, inebriate

dal profumo

del  fiore amaro della libertà.