antonella sottileNasce e vive a Caltavuturo (PA). Nel 1982 consegue la maturità classica e nel 1986 si laurea in Filosofia presso l’Università di Palermo con una tesi sul problema della libertà in Martin Heidegger. Dal 1987 è docente di lettere.

Ha partecipato a diversi concorsi letterari ed ha ottenuto vari riconoscimenti. Sue poesie sono inserite nelle antologie “Poeti nel parco delle Madonie”, Edizioni Arianna, Geraci Siculo, 2005 e “La poesia nel cassetto”, Pubbligrafica Romana, Roma, 2007.

Ritiene che attraverso la poesia sia possibile cogliere ed esprimere con linguaggio allusivo il senso del nostro stare al mondo: “… Sottile è poeta simbolista che sa fare a meno della metafora, e del simbolo, perché è un simbolismo aggrovigliato dalla forza grave della spinta verso il basso, la terra, la cosa, la materia. Così, l’altezza archetipica del mito, del simbolo si sbriciola nella forza del sentire qui ed ora, che è soffrire, parlare, incontrare, perdere, trovare tutto ciò che adesso tu vuoi, ma che sia tu, e di questa tua vita, oggi per domani, e ieri non lo sai ancora (“… sulle umide vie, agli incroci/sulle nostre cadute/da qui all’orizzonte”). E’ in ciò che s’innesta una gigantografia dell’Io poetico che è l’io del quotidiano. Si spiega così l’ansia di tessere insieme “strazi/e niente più” e il rollio del “brividire di acuti calpestii” e l’incespico di un “…vento/ scurito…” dentro un paesaggio notturno inoltrato nel suo sapere già passare. Quando poi ci si accorge che le parole possono far mare alla materia, su cui poggiano le anime che passano ogni dì, la parola ha necessità dell’approdo, tanto più avvertito, tanto consapevole che sarà un attimo e poi via, quanto struggente e ritto nel suo depositarsi alle misure della poesia: “si affacciarono ieri le lucciole/le ingoia oggi la palude/scolorata”. (Vincenzo Pinello, L’Isola Possibile, Ottobre 2007).