Terra d’ombra
Terra d’ombra,
terra lontana al margine dei miei silenzi.
Occhi grigi,
nuvole di riso e pianto intrise ad oscurare il sole.
Indecenza e pudore sull’angolo di bocca,
sussurri nel buio delle fredde stanze.
Terra piana,
forma chiusa al confine di cristallo.
Terra che non trova luce.
Terra d’esilio, aspra e pungente.
Terra d’ombra che m’accogli e mi tormenti.
Nello specchio
Io nello specchio di lui
solo un riflesso sbiadito.
Foglie secche
poi polvere e fango.
Ti è noto ogni mio passo,
sei alle mie spalle
e mi stai di fronte.
Non t’appartengono
passato e futuro
sei e non vuoi essere.
E a me di te non rimane
che un riflesso sbiadito
nello specchio della vita.
Viola di luce (racconto breve)
Una fitta lancinante, un crampo improvviso all’addome mi risvegliano togliendomi il fiato. La sveglia proietta la sua luce verde accecante illuminando il buio profondo della stanza, sono le 02;18. Mi raggomitolo in posizione fetale. Una lacrima salata scende involontariamente e rotola veloce dall’occhio al cuscino.
<< Tutto bene amore ? >>
<<Si, tutto ok ! >>.
Cerco di rassicurare mio marito che dorme accanto a me ed ora ho svegliato.
<< Un altro incubo ? >>
<<No, niente davvero ! >> dico con voce rassicurante.
<< Bene ! >> risponde lui << Vi amo ! >>.
Devo essere stata convincente perché mi abbraccia e riprende a dormire. Io no. Non dormo. La fitta si attenua con lentezza ma sento che sta passando. Riesco ad allungare il respiro che si era fatto corto per il dolore… E’ passata. Vorrei andare in bagno ma ho paura. Si paura. l’ultima volta è iniziato così, con queste fitte. Il ginecologo diceva che erano normali fastidi fisiologici da mettere in conto, effetti collaterali della dolce attesa. Quando andai in bagno ero in un mare di sangue e quando tornai dal medico mi disse che il cuore di mio figlio non batteva più. Così in quell’istante smise di battere anche il mio.
Mi abbraccio e nell’abbraccio carezzo la mia pancia e la vita dentro me. Questa volta andrà bene, me lo ripeto continuamente nella speranza di convincermi. Il dolore è passato. Mio marito dorme. Io non riesco ad addormentarmi. Nel silenzio sento la voce di X che mi chiama<< Viola ! >>. Cerco di cancellare il suono della sua voce dalla testa ma mi è impossibile. Mi sembra di sentirlo sempre più forte << Viola ! >>. E’ il tono di quando era furioso e ripensare a quel timbro mi spaventa.
Io non mi chiamo Viola.
Ero innamorata di X. Stupidamente innamorata. Ancora oggi non so perché mi chiamava Viola. All’inizio eravamo una coppia normale, con il tempo il suo atteggiamento nei miei confronti cambiò. Stava poco a casa , poco con me, gli piaceva uscire solo ed al rientro era scontroso se domandavo dove era stato. All’inizio scontroso, poi con il tempo… violento. Un giorno per avergli chiesto l’orario in cui sarebbe rientrato mi afferrò per i capelli e mi mollò un cazzotto sullo zigomo. Cominciò a chiamarmi Viola. Io ero Viola quando passava le ore ad accarezzarmi sul divano e a chiedermi scusa. Allora ci amavamo su quel divano. Lui era l’uomo di cui ero innamorata ed io Viola. C’erano sere in cui sentivo il suo passo pesante che saliva le scale. Riconoscevo quella cadenza e rimanevo ferma, immobile terrorizzata. Sapevo che da quella porta sarebbe entrato X l’uomo che odiavo. Avevo ragione, maledettamente ragione, sempre. Era violento, mi picchiava, diventavo il suo giocattolo e sul divano non era amore era solo sesso e forse neanche quello. Volevo gridare, scappare invece rimanevo immobile corpo e anima, vittima e colpevole. Allora mi chiamava Viola. Cominciai così a dividerlo a sezionarlo mentalmente in due persone distinte e distanti, X premuroso e dolcissimo che amavo e X violento, altro dall’amore, che odiavo. Così mentre sezionavo lui squarciavo e dilaniavo me.. ed io..io ero Viola. Non so perché mi chiamava Viola, non lo so nemmeno adesso. Accanto a me dorme l’uomo che oggi amo. Ho scoperto con lui cosa vuol dire Amore, Amore presenza, rispetto, quotidianità, condivisione. Nostro figlio è figlio dell’Amore. Dentro me però, rimane Viola. Io sono Viola quando sto con mio marito, quando è dolce con me, quando facciamo la spesa insieme, quando mi accarezza il pancione. Sono Viola anche quando ci amiamo e in alcuni momenti i suoi occhi scuri diventano azzurri come quelli di X. Azzurri come quel mare dove un tempo mi sono tuffata, mare che è diventato abisso scuro e profondo e acqua gelida dove affogare. Per troppo tempo ho pensato di meritare il suo lato oscuro e di avere la colpa di quel suo atteggiamento. Un braccio e una costola rotti, tante botte e una ferita che sanguina ancora tra anima e cuore. Coraggio, dolore e denunce. Questo è il prezzo di quel falso e indegno amore. Ho raccontato tutto a mio marito, lui sa ed è stato parte della mia cura ma a nessuno ho detto di Viola. Sono cambiata, sono altro da allora, dentro però resto Viola. Cambia che oggi scelgo. Ho scelto di amarmi, di non restare nel buio della sua violenza e di andare oltre. Non posso cancellare il male che mi ha fatto ma ho deciso di chiuderlo stretto in una parte del mio cuore per non morire dentro, per non permettergli di distruggermi.. perché lui con me ha perso ! Non sarò Viola nel buio ! Sarò Viola di luce.
Dedicato a tutte le “Viola” del mondo, perché il viola ferita indelebile si trasformi nei colori della vita.
