Poesie e Racconti
DESERTO
Sulle dune ammiro il deserto
Mi spoglio delle vesti
Come coperte civilizzanti
Approdo nel deserto
Lunghe distese di colline mobili
Che fluttuano, nel maroso vento
Che scompiglia chiome assolate.
Sulla cima di questa duna,
i piedi morbidi sprofondano, lenti ed aridi
il caldo fa brillare l’aria
ed io mi fondo nel deserto
lontano, mulinelli di polveri ocra
danzano lievi nello spazio attorno
adesso le tocco
mi avvolgono fino al naso.
Sono aromi di chissà quali oasi o lande
Che viaggiano come me
In questi spazi.
IL FAUNO
Ehi… ho visto un Fauno!!
giaceva sdraiato e annoiato lungo lo stagno
Un fauno bagnato da spumeggianti bollicine d’acqua,
col busto fuori.
Innocente, nella sua attesa, si bagnava nervosamente.
Quando accortosi di essere visto, subito le sue mani bagnate aggiustarono con un sol gesto gli ondulati e mori capelli.
Le sue gote si fecero rosee, forse per essersi reso conto che il suo corpo era arrendevole e nudo.
Il suo turgido corpo con le sue braccia si misero in mostra, come un pavone che col suo garbo rappresenta le penne colorate.
Il Fauno continuò così a nuotare ed arrotolarsi con la complicità dei flutti facendo ribollire e spumeggiare le acque… Una vera e propria esibizione d’amore.
Quando ormai mi parve giusto allontanarmi… si alzò dallo stagno facendosi ammirare in tutta la sua bellezza, un corpo da schianto!
Fu allora che anche le mie gote si arrossirono.
Il Fauno, allora si allontanò dietro un arbusto, sgranocchiando un frutto appena strappato, trascinando i piedi sull’erba alta, come un modello che rientra dalla passerella.
CHE BELLO VEDERVI SERVITE CALDE!!
Ad un attento esame delle vostre persone sdraiate ed accomodate a temperatura giusta su di un piatto da portata potrei riferire che:
- A lei GAIA, oserei gustarla al centro di un bel vassoio dai bordi rialzati, con una bella porzione di maialino della cinta senese perfettamente cucinato allo spiedo di brace sopraffina, pungolato qua e la nella carne da ciuffetti di ginepro e mirto, il tutto contornato da rondelle di patate affumicate, decorate con melograno, mentuccia e sesamo!!
- In merito a CRIZIA, ci terrei di assaporarla così: una bella porzione di troffie saltate con luganega, sedano e fagiolini, il tutto abbellito e contornato da pinoli nostrali e sottili fettine di mele cotogne, che sfizio!!
- In quanto a LUNA, mi permetto di accomodarla nel seguente modo – in un morbido sufflè di riso e frutti tropicali, che da soli evocano avventure, racconti esotici e romantici guerrieri, che accendono la nostra immaginazione, accostata a tale pietanza un piccolo bicchierino di cioccolato fondente con qualche goccia di Rosolio.
- Se penso alla laboriosa DANIELA, non posso che deliziarmi nel seguente modo – una bella porzione di tartellette alla cannella e tonno, adagiate su una sperlunghetta, precedentemente così trattata – spruzzata di pepe bianco e bordata da crostini di pan-bruschetta.
- Infine, un servito speciale per la nostra esigente ESTER, che solo il nome basta a dirla tutta, su quanto ci vuole ad accontentarla, per questo ho pensato ad una golosissima e raffinata Coppa Imperiale – si può ammirare e pregustare questa delizia degli occhi e del palato, su di una coppa a conchiglia smerlata, dove sono adagiati sgonfiotti dolci ripieni di crema e frutti di bosco intiepiditi, appena spruzzati di delicato prosecco flambè e bordati di nuvolette di panna con sottilissime scaglie di cioccolato e meringa. Sulla cima del goloso composto, troneggia la mitica ciliegina maraschina, la quale ha ottimi effetti sedativi, depurativi e disintossicanti.
Buona Fortuna – con infinito appetito, Barbara!