Lezioni di vita

Anni di sacrifici, di sudore e di fatica.
Finalmente raggiungi il traguardo,
hai le tue soddisfazioni,
sei un vincente.
Ma non appena assapori la vittoria,
non appena alzi con orgoglio la testa,
cadi giù, giù, sempre più giù.
Arrivi a toccare il fondo,
risalire ti sembra impossibile,
ma è questo quello che vuoi,
e volere è potere.
L’attimo della spinta costa sudore e lacrime,
ma devi tornare a galla,
devi trovare le forze.
Lacrime e sudore se vuoi tornare a volare.
E’ questo il bello dello sport,
non ora, non so quando,
ricadrai,
è la gravità che ti tradisce.
Vorrai mollare,
ma devi accettare la caduta,
credere in te stesso.
Lo sport, come la vita,
esalta e ridimensiona.


Me s’è rotta nonna!

Quest’anno la vacanza è annata male,
co’ mi nonna caduta dalle scale.
Non tutte le ciambelle so’ cor buco
e cor “Nintendo” a Roma me riduco.
Però, sta peggio lei dentro ‘na stanza.
Almeno jè calata un po’ la panza
a magnà brodo e purè da quattro mesi:
se po’ conzolà coi chili scesi.
Ar mattino prelievi e accertamenti:
devono da vedé i miglioramenti.
Tra esami e flebbo passano le ore,
pe’ fa’ sì che nun voli ar creatore.
– So stufa – dice lei – de ‘sta vitaccia.
– Lo so, nonnetta mia, che voi che faccia?
– Er fisioterapista è ‘n fetentone!
– Posso provacce io a fa’ er bastone!
Vecchina mia, nonnetta malridotta,
nun è finita, perché te sei rotta!
Hai da tené più duro, avé speranza,
sei più importante te de ‘na vacanza!


A te

Ho avuto paura.
O è stato un brutto ricordo:
un lampo
che si accende negli occhi
ed acceca?
O forse, non ricordo più bene,
è stato un dolore improvviso
o uno stupido senso
di inadeguatezza.
Non so.
Di colpo è cambiato qualcosa
e tu
sei caduta.
Se avessi parole
ti chiederei scusa.
Prova tu
a leggere nei miei occhi
l’umiliazione,
il dispiacere
di averti delusa.
Non serbarmi rancore,
siamo due anime,
unite,
nel galoppo contro il mondo.