I folli

La penna vola libera nel cielo della carta e    

muovendosi dà vita a parole sconosciute

che lasciano alle sue spalle nuovi mondi.

Lì abitiamo noi…

creature immaginarie,

che folli d’amore per la vita,

si armano sino ai denti di squilibrio,

per donare alla tua anima emozione.


 

Sono

Cammino in una città che non conosco,

con il desiderio di perdermi per non ritornare,

il mio passo incerto segue quello di mille altri prima di me,

chi d’importante avrà solcato questi orizzonti?

chi avrà respirato questa stessa aria?

Un senso del tutto mi pervade,

di unità,

mi sento vicino come non mai al cambiamento,

alla comprensione che la vita abbia un senso,

non quello comune,

un altro…

più grande,

più forte,

più intenso.

Il senso del coraggio,

per colmare questo vuoto,

e vivere nel profondo l’emozione.

Sono inspirato.

Sono in contatto con qualcosa che esiste e non si vede.

Sono in armonia con la vita.

Sono, semplicemente sono.


 

Egoismo.  

La mia carne si contorce muta,

al ricordo dell’attimo che mi gettò nell’oblio.   

In questa città che ulula di desiderio

e che la notte brama possedere, camminavo ingenua.

Hai saccheggiato la mia anima giungendo all’improvviso nell’oscurità,

passando le tue rozze mani per esplorarmi con durezza.

Urlavo muta nel dolore, mentre penetravi la mia pelle gustandone gli umori.

Uomo pavido che razziavi il mio corpo in quel crudo atto di egoismo

ti vorrei rincontrare,  per farti conoscere tuo figlio.