Pregare
Nella camera chiusa
nel segreto del cuore
lodi amabili
canti armoniosi
al mattino suppliche accorate come rugiada sulle foglie
alla sera cantici di vita.
L’orecchio è porto al grido d’aiuto
le parole non sono vane
ciò che è giusto è stato accolto
ogni sillaba non è passata inosservata
esaudito è ogni desiderio
la grazia è scesa
imbiancata è la veste di seta.
La fede germoglia
la speranza è viva
il perdono è giunto
la mente rinnovata
il ringraziamento sale al cielo come incenso
la coppa d’oro ne è ripiena
le lacrime trasformate in diamanti
risplendono alla Gloria del Signore.
Prega adottato dalla tribù di giuda
il leone ruggisce
prega per l’arrivo dell’estate
prega il Re sta per tornare.
Il colibrì
Caleidoscopio di colori
energia frizzante
delicatezza disarmante
nettare prezioso
cuore palpitante
piccolo vivente
speranza per chi sa ancora sognare.
Che sarà?
Che sarà del domani, di candele spente?
Che sarà del domani, di acque ferme?
Che sarà del domani, di rovine che tagliano i piedi?
Che sarà del domani, di fuochi spezzati?
Che sarà del domani, di stelle cadute?
Che sarà del domani, di sospiri mozzati e di amori perduti?
Che sarà del domani, di mani grinzose e occhi vitrei?
Che sarà del domani, di giardini di sale e fiori appassiti?
Che sarà del domani, di bestie selvagge e amici perduti?
Che sarà del domani, di chiese dissacrate e libri ammuffiti?
Che sarà del domani, di vento muto e aria rarefatta?
Che sarà del domani, di terra arida e nutrimento sterile?
Che sarà del domani, di speranze svanite e fedi calpestate?
Che sarà del domani, di flauti spaccati e arpe distrutte?
Che sarà del domani, di musiche dimenticate e canti stonati?
Che sarà del domani, di tamburi rotti e bandiere logore?
Che sarà del domani, di nascite mai avvenute?
Che sarà del domani, di piante mai cresciute?
Ma guarda ad Est sorge la luce, ascolta il corno,
suona la tromba, si ode il tuono, si scioglie il sigillo,
si rovescia la coppa, arriva il Salvatore.