Poesie
SOMMERSI E SALVATI
Qui
non nascono nove supernove
le stelle non hanno lucentezza
sono diverse
da quelle mirate dagli antichi.
Qui
nane che implodono
cadono soltanto come neve
senza fare rumore
e s’impigliano
a stelle di spine…
sono stelle rosso gialle,
bianco verdi,
viola azzurre
rosa arancio…
stelle di pezza
stelle di cartone
stelle di David
stelle di ogni sorta…
e ognuno ne porta una
sul petto
a sinistra della giubba.
A Birkenau le stelle non brillano
non brillano le stelle di Mauthausen,
le stelle di Treblinka.
Qui
l’erba non è prato
e si resta aggrappati all’ultimo raggio di sole
appesi al canto di Ulisse
alle sirene del campo.
Qui
dalla pianura all’orizzonte
fino alle vere stelle
ci sono innumerevoli
paesaggi irreali…
piccoli informi paesaggi che cadono
restano in piedi al passar della bufera
talora fusi in un’unica sostanza,
un impasto celeste di cenere.
Qui
dove la fine comincia dai piedi
fantasmi grigi e identici
dormono sopra un guanciale di scarpe
un tozzo di pane
e
si confondono idiomi del mondo
mancano alla lingua parole.
Qui
non più uomini
rastrellati
zingari
ostaggi,
asociali
“diversi”
svuotano cuori
latrine
gamelle
e
non c’è un perché
qui
se non passa lo spazzacamino…
Qui
ad ogni alba il risveglio
è un ritorno dal nulla
un tradimento
che coglie il morto binario
il termine della storia
il buio che echeggia
nell’insepolta memoria.
SULLA ROCCA ANTICA
Sulla Rocca antica
non della rosa
i nidi di rovo…
eran salici gli occhi
il mio canto appeso nel vento
e i corvi di Croydon nel grano
i campi sentivano
all’ombra dei fossi…lontano.
Le aquile volavano acute
sulle nostre cadute.
AMARE
Mi sento un ficus benjamini
in un giorno che
il sole dispare
dietro il suo orizzonte cardanico.
AMARE
non so se di amore
o del frutto acerbo
l’agro sapore.