Ninna nanna

Il cuore di un poeta è pieno d’incertezze,

di stolide promesse e solide bugie, di

morbide intenzioni e lucide malie, che

piegano le ombre e offuscano le idee.

Il cuore di un poeta è un viso disegnato

da un bimbo tormentato che silenzioso ama,

che silenzioso accende il lume della sera

e dopo il Padre Nostro si tuffa dentro al

letto. Nulla può confortare il cuore di un

poeta che brucia di passione e trema per

il freddo: nulla può consolare il cuore di un

poeta, se ascolta nella notte il canto delle stelle.


La nascita di Venere

Com’è bella la tua rosea bocca, tramonto furtivo

che corri a piedi nudi nel campo di papaveri

e intoni un danzo sottovoce e rotei gli occhi

languidi, le braccia seriche, quando la luna

illumina il tuo volto e dalle nuvole  piovono

le stelle. Com’è bella la tua pelle candida,

leggiadro virgulto che ottenebri anche la luce

del sole, mentre rosa tra le rose profumi di

gioia e la primavera accattivante accarezza i

tuoi capelli biondi, che sciolti volteggiano

come farfalle.  Sfuggita a un bisogno improvviso

che t’incatena alla terra: libera dai pregiudizi

e dalle consuetudini che s’insinuano nella

tua mente come il serpente della creazione,

sorgi sconosciuta ai più da un’ombra furtiva

e senza nome, pregna d’amore e devozione

per le tue labbra e i tuoi respiri di fuoco.


Come le farfalle capovolte

Luci della città illimitate, la luna

morta sui i fari delle macchine,

sulla pioggia appena strizzata

che asciuga le ombre riflesse

dall’asfalto scaduto: non è breve

questa corsa e meraviglioso

ascoltarne il rumore rombante,

quasi strisciato con le code sudate

delle comete, mentre l’afa fa e

non se ne va così facilmente

dai corpi caldi, dai vetri appannati,

dal lento movimento, delizioso

spavento della paura fino al ritorno,

fino al breve bagliore illuminato

ignudo, nella sua bellezza attorcigliata.