Alfredo

 

 

 

Aveva capelli tagliati male

con forbice spuntata

e mai molata,

sopra occhi grandi come la Luna

scagliò un forte pugno verso il

disegno spezzato da una frase non conclusa,

cercata, frugata negli oggetti del sottoscala,

negli stati d’animo irrisolti da un concerto di

parole e sospiri che agitavano i suoi pensieri

 

 

 

 

nel bicchiere della sera in cui si mescolava

la più grande truffa del genere umano,

rendere sordo chi sordo lo è sempre stato.


Preferisco

Preferisco, il mare alla montagna, anche se amo molto camminare e ascoltare

il fuoco nel freddo paesaggio innevato dentro un’antica baita con

gli occhi in un bicchiere.

Preferisco, passeggiare che correre a mordere il fiato e i colori che vicino ti

attraversano, lasciarsi avvolgere dal rumore dei miei piedi.

Preferisco, arrabbiarmi, sbagliare, cadere che ascoltare tante e troppe ciance

di barzellette che non ti fanno nemmeno più ridere, sorridere ma

solo scappare.

Preferisco, il rumore di un bambino che il suo silenzio, mi piace il fracasso ed

il gradasso atteggiamento di chi si scontra con un mondo adulto e

sordo alla voglia di crescere, esserci.

Preferisco, i tuoi occhi accesi nella notte che lo sguardo spento dal giorno

appena trascorso nella continua ricerca di una comprensione a quello

che ti sta accadendo.

Preferisco, ascoltare le storie degli altri, i loro problemi, paure, gioie e rabbie

che raccontare le mie ancora troppo legate da fantasmi di pensieri

intrappolati in invisibili e inascoltati stati d’animo.

Preferisco, la monotonia all’eccesso, la quotidianità all’adrenalina gettata come

carne alle belve di viltà che ruggiscono al tuo corpo, alla tua carne.

Preferisco, la pornografia ai bigotti uomini di quartiere che erigono barricate a

difesa di un suolo che non gli appartiene, che mai gli è appartenuto

perchè hanno venduto la loro anima per quattro soldi al primo

Belzebù.

Preferisco, l’illecito, il nichilismo e la sconfitta alla vittoria regalata in un mondo

dove anche gli oggetti sono ulteriore elenco di un totem realizzato

ad arte nel centro del villaggio europeo.

Preferisco, la pasta con i fagioli e i pomodoro con l’origano, alle luci di Natale

e ai baci affettati con le giacche blu e le facce rasate.

Preferisco gettare parole, scavalcare i muri, disegnare nell’acqua, sbagliare i

vestiti, bere un caffè, fumare, ridere e raccontare storie, menzogne,

entrare ed uscire nelle sfere della curiosità, della banalità, della

semplicità, preferisco…


Romantico

Dentro i petali di un fiore

nella coppa di un buon vino

tra le rughe sotto i tuoi occhi

nelle tracce delle tue mani

nel silenzio del mattino

tra le labbra di un sorriso

quando hai aperto quella porta

nell’odore di quel piatto cucinato

quando il cane ha abbaiato

e tuo figlio ti ha superato

in altezza dopo aver succhiato

il latte generoso del tuo seno,

da tutto questo, e da altro ancora, puoi raccogliere

i tanti e tanti altri momenti di un romantico vissuto,

assieme a te.