Poesie
Miraggio globale
Correte, correte,
il muro è caduto!
Correte, la polvere
inghiotte l’inverno,
il sole sale per tutti nel cielo
che abbraccia tutti con la sua tenda.
Viva la libertà,
viva l’uguaglianza!
La rete d’oro del web
avvolge la Terra:
in onda i messaggi si omologano,
le mode e i costumi si adeguano
in nuovi colori sgargianti.
Una scossa di vita
rimescola popoli e razze.
Migranti a frotte si spostano
dal sud al nord,
tra oriente e occidente;
sulla sponda mediterranea dell’Africa
si spara inneggiando
ai diritti dell’uomo
e la rivoluzione,
imbellettata di sangue,
si traveste da primavera.
Vecchi barconi stipati di derelitti
vanno sfiancati sull’onda
portando il prezzo di un sogno:
un grido affannoso
affonda e si spegne
negli abissi di Lampedusa,
ghermito dalle unghie del mare
di Scilla e Cariddi.
Cerchiamo pane e lavoro.
Coraggio, venite fratelli!
Ma no, siamo troppi,
non c’è posto per loro!
Via, via: neri, albanesi, romeni
e gli altri migranti stranieri!
E’ crisi, non c’è più lavoro!
Le nostre città sono zeppe
e ridotte al degrado!
Ad ogni moto tellurico
succede un tempo assai lungo
di assestamento.
Intanto sul mondo che gira
scaldato da sogni e rancori,
una moneta è stagliata nel cielo
che ha nelle banche i suoi templi.
Inni di festa dei ricchi,
preghiere dei poveri,
un senso diffuso di vuoto
nel cuore.
Ascoltando Piazzolla
Non essere mai stato in Argentina
e camminare
con le note di Piazzolla
tra i colori vocianti
delle vie e delle piazze
di Buenos Aires.
Non essere mai stato in Argentina
e scoprire quanta poesia
di un amore
è racchiusa in un tango.
Ascoltando Piazzolla
ho cavalcato con i gauchos
tra l’ondeggiar delle mandrie
e lo schioccar delle fruste
per la prateria della pampa.
Ma nel bivacco
è la striscia lunga dell’orizzonte
che mi è restata negli occhi.
Ascoltando Piazzolla
ho preso il cavallo veloce
della mente dell’uomo
e ho cavalcato tra le stelle
in cerca del castello incantato.
Ma che struggente malinconia
inseguir l’orizzonte
che ti fugge davanti
e smarrirsi nel mistero del sole.
Ascoltando Piazzolla
rivedo gli occhi azzurri di mia madre
e nel mantice inquieto del bandoneon
ritrovo l’organetto di mio padre.
Lentamente come nuvole al tramonto
vanno le note lunghe con il tempo.
Una dolcezza strana prende il cuore,
quella dolcezza da cui nasce un fiore.
Il brindisi
Inghirlandi chi vuole
il proprio amore
in uno spruzzo
di champagne del Ritz;
per accendere un raggio di sole
a noi basta un cin-cin
di cappuccino e caffè.