Requiem

Fagocitati dai nostri solipsismi,
dimentichi ormai dell’umanità,
anneganti tuttavia nell’iper-relazionalità.

Sorge un dubbio di presente assenza.

In questa atarassia muta e ovattata
noi ripariamo,
feriti! Segretamente nauseati! Fieri?

Osserviamo fiumi di sangue vuoto
con occhi acuminati,
ascoltiamo squilli di trombe da guerra
con orecchie bestiali.

Sentore penetrante di morte dell’Umano:
pacifismo industriale.

In questa danza arrogante di presunte umiltà
abilmente noi ci vestiamo
di sorrisi sfavillanti
al Gran Ballo della Moralità!

Coperto ormai dall’imbarazzo dello stare al Mondo,
l’Umano soccombe.


Cuore di tenebra

Sensazioni miste di malinconia e
rassegnazione, tripudio di leggiadra
solitudine e danza di spettri paurosi.

Teatrino degli orrori, viaggio di sola andata.
Un biglietto, grazie!

Si va dunque sulla vecchia via, senza
più fiori, senza più luce, senza più dee.
Rimuginando una vita dal sapore beffardo.
Ingannevole! Non vera, non giusta!

L’ultimo petalo presto sfiorirà.
Le conseguenze? Nulle all’apparenza,
spaventevoli nel profondo.

Non più prìncìpi, solo bestie!
Non più primavera, solo inverno!
Non più luce, solo oscurità!

Un cuore di tenebra che divora tutto
perchè tutto
gli è stato portato via.
Con dolcezza e con possenza,
con sorrisi e con litigi,
tra pace e guerra.
Disgustoso…


La mia vita in un secondo

Armonia di posizioni,
ombre nel lucente nevischio
notturno. D’improvviso lo
spirito sosta e sussulta.

Ispirazione nordica, in questo
incubo reale i miei occhi non
tradiscono. Dolore anziano, di
vecchia data. Stoicamente affronto
l’irreparabile.

Mi rifugio nella
speranza notturna:
affascinante, miracolosa, mia!

Il capo bagnato, qualcuno si
appiglia a me per sfuggire la
tristezza: è solo un
bellissimo, evanescente, effimero
secondo.

E il cuore impazzisce!
E gli angeli suonano le trombe dell’amore!
E il sorriso, e la voce,
e carne e sangue di entrambi
riparano nel connubio più
spontaneo, più dolce, più tenero.

Un secondo di felicità,
una vita di tristezza.
Un secondo di amore,
una vita di odio:
sono stanco…e
Fine diventa così un
suono meraviglioso.