Saluto agli eroi
Trema l’indice sopra al grilletto.
Volontà di ferro e cuore di macchina.
In cambio lo sai, avrai onore e rispetto.
Ma siete uomini veri, non soldati di plastica.
Stringi una foto, un frammento di vita,
amato ricordo, ora pare perfetto.
Pioggia e lacrime l’anno sbiadita,
ciò che ne resta è al riparo nel petto.
Brillano bombe, fragori infernali,
la guerra è una belva dai morsi di rabbia.
Cede la carne agli eterni ideali.
Il sangue di eroi ora è terra di patria.
Il rosso sul bianco, nel verde e poi ancora,
piegata bandiera, nessun cuore consola.
Riecheggiano trombe. Saluto agli eroi.
Di lacrime vesti, restiam solo noi.
Dolce e sensuale
Distesa sulla seta mi sorridi.
Vestita solo del mio sguardo, è quasi un gioco.
Sei forse un sogno dai tratti vividi,
animati da brividi di un freddo fuoco.
Mi avvicino e respiro la tua pelle.
Assaporo le tue labbra e poi le abbandono.
Sfuggo al tuo sguardo, occhi di perle,
se questo è un peccato, non cerco perdono!
Giù per il collo, precipito al tuo petto,
il tuo seno sa di maternità.
Sfugge un sussurrò, ciò che ho mai detto:
«Che questo momento sia eternità!»
Scivolano le labbra sul tuo ventre,
a me negato il dono di creare.
Un piccolo fremito ti scuote nel mentre,
raggiungo le labbra che non sanno parlare.
La tua pelle scivola sulla mia,
in questa danza antica come il mondo.
Per le porte del fuoco è la via.
Nella tua, la mia anima fondo.
In questa somma che non fa addizione,
dove uno più uno fa unione.
È così che nascono gli angeli.