Vento d’Aprile.

Frizzante vento d’ Aprile
Quella sera ho scoperto un cavaliere.
Alla fonte non bevevano più i cervi
E le pietre costeggiavano il ruscello.
Non sopportavi nemmeno di vedere
Le case abbandonate
Degli uccelli superstiti.
Indietro i cadaveri avevano ancora la paura negli occhi.
Quando calò la notte
Il paesaggio si fece silenzio,
un leggero mantello nero
coprì tutto l’ orrore sacrificato
e come uno scudo in mano a un eroe
ostentò l’ eleganza
celando il flagello.
E la luna inghiottì le paludi.


Labile.

Noncurante del pianto
Mi possedevi nel naufragio.
L’ irrisolto incastro
Moriva raddoppiando.
Scherzavi a seppellire
Il tocco
Tranquillizzandomi
Nell’ ignoranza delle intenzioni.
Ti innamoravi
Imbevendomi di paura
E duplice
Mi imbottigliavi
In un sogno tragico
Percepibile solo da te.
Perversa devozione
Verso un’ incognita amalgama.


Funivia

Ci mischiavamo
In luoghi maldestri
Che diventavano comodi
Senza spiegazione apparente.
Ma tu mi dicevi
Fino a che mi avanza fiato
Voglio cercarmi nel vento.
Eravamo proiettili mai esplosi
Dato che non ci curavamo
Nemmeno della fondina.
D’ altronde adesso
Ci rubiamo l’ aria l’un l’altro.
Magari sei tu
Questo vento che cercavi.
Sono ad alta quota
Senza appigli
Se cadessi
Troverei un cuscino.