L’Anima non tace
Abbandonata la notte e i suoi lampi
a perdifiato corre per i campi.
Intona poetiche melodie
il vento, e le piccole malinconie.
Si copre, si sveste, si lascia osservare
tra foglie spente la vedi giocare.
Distese immense arbusti, rocce e fiori,
stagioni, la vita e i suoi colori.
Profuma, il silenzio suo è loquace,
nuvole sparse, l’Anima non tace.
Ninfa
Oh torre, che in mezzo al lago al presente
ti neghi e getti l’ancora al passato,
in quello specchio d’acqua che riflette
il tuo avido destino. Eco silente,
pianto di giovane donna, ignorato
singhiozzo di perle e lacrime inette.
Al vespro, si fa nitido il ricordo;
sfuma di vita, stagione ormai stanca;
il vento soffia: è il tuo tremore
vessillo di umani segreti. Sordo
è il Tempo e l’Anima non affranca;
e tu, Ninfa, anneghi nel primo albore
del mattino, nell’essenza smarrita,
nell’esistenza di rose pungenti
come schegge di labili momenti.
Ma la Poesia ti rende la Vita:
un respiro lento, poi un altro ancora,
l’inchiostro macchia il foglio, non la parola.
Trenitalia
Come biscia si scorge da lontano
e sfregando sul ferro si avvicina
esibendosi al pubblico sovrano
appagato da goffa ballerina.
A colpo d’occhio sì… qualcosa è strano:
forma sinuosa che pare in rovina,
si fa attendere sempre, o quasi, invano…
Non si trova rimedio o medicina.
Di Arianna il filo perde lungo sponda,
ella ritarda e annuncia poi infamante
vaghe scuse: è il disagio delle imprese.
Quando il filo ritrova vagabonda,
acclamata da folla delirante,
Trenitalia è diretta a quel paese!