PICCOLO MONDO ANTICO

Cammino lungo una stradetta
cosparsa di umide pozzanghere
nel verde di madre natura
ingrigita dalle polveri dell’uomo.
Spuntano ancora
dall’antico muretto erboso
ciuffi di fragole dolci ,
gocce vermiglie profumate
che in bocca cedono un languido umore
di passato ingenuo felice
denso di corse tra l’erbe sussurranti,
di respiri affannati
di profumi teneri al ricordo,
di notti stellate, solo di cielo spazio
di silenzi sommersi da voci vibranti
di sogni tersi e corolle primaverili
aperte ai richiami della vita.
E tu passi chino viandante canuto
ignaro o consapevole delle colpe dell’uomo?
A cosa pensi dietro le rughe
scavate nel volto dalla clessidra del tempo?
La tua verdura ti aspetta, tenera e croccante,
chissà domani cosa nascerà?
Intanto all’orizzonte
un metallico serpente variopinto
arranca sputando veleno
sull’autostrada del futuro.


NOTTE

Ti avevo dimenticata
dolce signora dalla chioma blu
punteggiata di astri brillanti.
Non ti rivedo
tra nubi di ciminiere
ma ti ravviso com’eri allora,
com’ero allora.
A testa in su giravo in tondo
gustavo con lo sguardo
tutto il blu
splendidamente vuoto
fluttuante di luce.


MARGHERITA ( la prima nipotina)

Ora ci sei tu e il mio cuore riposa
calmo e sereno sopra petali di rosa.
Ora ci sei tu e so cosa fare:
ti voglio semplicemente amare.
Tu che ridi argentina fin dalla mattina
guardi, giochi con i sassi e con ogni cosa,
sali le scale e sbuffi a ogni gradino
saluti con la mano e guardi lontano.
Sfogli le pagine di un libro
e intanto gorgheggi una canzone piano
spalanchi gli occhi se senti dei rintocchi,
salti e giri intorno al mondo
facendo il girotondo.
Tu mi chiami cento volte per sentire dire sì
e intanto esplori, guardi, tocchi, ti muovi,
tu una, donna, e insieme tante,
tu, tutta l’umanità.
Ti voglio amare, per me sei come il sole,
la luna, il vento,il mare, la luce del mattino,
la vita che rinasce in un giardino.