Il raggio verde

I ciottoli allungati

distesi, affaticati,

sassi più grandi insolenti acuti,

come spine: rami d’alberi caduti.

Il sole nasconde accecante

ombra e disegno dell’Esterel,

che come una donna distesa

attende che il fuoco del giorno

si sciolga dietro le sue guglie

arroventate e scoscese.

Osservo il lentissimo muovere

dell’obice celeste,

rovente fornace,

immane ardere di fiamme,

spaventoso inferno vitale,

che il ruotar della terra

nasconde agli occhi attenti

delle coppie amanti.

Il rosso infiamma l’orizzonte,

ad oriente già alta la luna,

segue inutilmente l’amato rovente,

uno smisurato gabbiano di nuvole

sfugge allo sfinito infinito del cielo.

Tra le tenebre ed il dì che si perde

tenue delicato evanescente

si staglia il raggio verde.


Anima gemella

Incontrai l’anima gemella,

vissi con lei, innamorato

giorni indimenticabili

accesi nel cuore la fiammella.

Anni, anni ed anni assieme

come conviene ci sposammo,

fu felicità incontrovertibile.

solo che lei era gemella

unicamente di se stessa,

se ne andò avendo trovato

nella moltitudine, un’anima

più gemella della mia

amavo di lei un’idea invisibile

rimasi con i miei umori instabili.

Sto cercando ancora l’idea

che m’assomigli,

nulla facenti e perditempo

astenersi.

Se speculare alla mia,

anima curiosa

al mio cuore s’aggrovigli.


Il deserto

Che tracce lascerà

la mia vita, su di voi

che camminate al mio fianco

indifferenti, ed ascoltate

curiosi i miei silenzi.

Che segno lascerà

su di me la vostra vita

se cammino al vostro fianco

attento ad osservare

impertinente, i gesti lenti

delle vostre rumorose mani.

Che orme lascerà

questo deserto che incombe

su di noi e copre di sabbia le parole,

sparge dorate dune nella mente,

nell’arido ed oscuro giorno,

in un domani, stilla del presente.