Poesie
VENTO DEL SELLARO
Il vento muto scende
aleggiando dal Séllaro,
alza piccoli mulinelli di sabbia
sulla marina
sulla statale che costeggia gli scavi,
porta con sé un’afa strana, avvolgente,
che fa cuocere le uova sulle pietre antiche.
E cosa dice questo vento, non parla?
Che cosa dicono queste voci?
Non sentite nulla?
Avete visto questo bagliore?
Una scia luminosa…
dalla luce lasciata
sull’acqua e sui muri
sembra che un angelo sia passato…
Aprite le finestre…
fateli entrare…
oppure no…
lasciate gli spiriti
liberi di volare…
DELLE DONNE IL CANTO
Canto la luce del giorno che se ne va
il distacco e la vicinanza
la sospensione e l’attesa…
E quando il calore si è placato
e con lui anche il vento
lascio il posto al disvelamento
e alla verità che viene dal mare…
Allora le alchimie si diffondono
a rasserenare i dolori.
Il mare è sempre là,
e anche la libertà
orizzonte aperto
attimo segreto
salto greve o leggero
oltre la pineta.
Sempre mi sono persa
alla fine della pianura
che mai ha un traguardo
e corre lunga
a confluire in altro deserto.
Là ho ascoltato
la tua voce confusa.
Sempre di notte
sbarcavo su un’isola
che ti somigliava
casarella sul mare
per vederti camminare
sulla riva
ombra muta, passata.
MARE JONIO
Ho ancora negli occhi
il bagliore dello Jonio
che mi ha salutato all’alba.
Questo mare che conosco
riecheggia versi d’amore
di una terra antica e svanita.
E le tue onde molli
scolpite da un demiurgo duro
guardano i muri di orti incolti.
Il Parco del Cavallo danza
superbo tra la strada
di Copia e di Thurio
dove il fantasma di Erodoto
sussurra che qui è bello
camminare di notte:
a farti luce ci sono le stelle
e le stelle vengono verso me
si avvicinano e ascoltano
come a farsi sfiorare.
E la luce si fa più forte
poi si smorza, non rapisce…
Ora sto qui a sperare
in attesa del cielo incerto
di settembre
un po’ opaco
e un po’ trasparente
un po’ stanco
e un po’ sfuggente…