Fabio D'AccampoInsegnante di scuola secondaria di primo e secondo grado, mi ritengo fortunato per aver avuto la possibilità di tramutare in versi alcuni dei miei sentimenti. Spero col tempo di poterne esprimere degli altri! Facendomi forte, infatti, mi convinco sempre di più, giorno dopo giorno, che a volte è meglio esternare le proprie emozioni lasciandoci trasportare quasi istintivamente dal miracolo stesso della nostra esistenza. E scrutare dentro di noi, alla ricerca di un centro di gravità permanente, non sempre è la strada giusta, soprattutto quando inesorabilmente si tende a fuoriuscire dal proprio non precisato baricentro, distinto in ognuno di noi, smarrendo così il giusto equilibrio. Il nostro io pullula di sensazioni poliedriche e labirintiche, strutturate a nostra insaputa con i mattoni della nostra esperienza. Sensazioni queste, che restano inespresse poiché soffocate nell’eremo edificato dalle nostre fobie, ma che comunque potranno emergere, se vogliamo, con un bagliore d’unicità davvero straordinario, evitando così, come purtroppo capita, di esprimersi in un abbacinamento rovinoso. Sta a noi dover scegliere.