COSTELLAZIONI

In un pavimento di legno
mi scoprii ad inventare,
con mani di bambino,
la miniatura danzante dell’universo.
Mi piacque così tanto che
la nascose nei miei occhi.
Quando al crepuscolo
il placido lume
richiamò a sè
la luce del giorno,
con un battito di ciglia,
disegnai nel cielo
un mosaico di stelle.


E FINALMENTE…LUCE

Non v’è che ansia di rumori
tra le lenzuola della mia alba
nel capire lo slancio irriverente
di un’impudica luce riflessa.
Ignoriamo che gli occhi
sono periferie del cuore,
e il canto degli uccelli
pianti di bambini
dalle ginocchia sbucciate.
Ho trascorso la notte
tra incendi di zolfo e arene di frutti,
nell’intimità di marinai
votati ad imperi di cristallo.
Sull’orlo di un guanciale di stelle,
il ventre trapassato da nebulose,
accarezzo mondi che
riposano all’ombra dell’ortica.
Domani il tempo
sarà una clessidra di vento
ed i folli abbracceranno mulini di cera,
per sentirsi meno soli.
All’alba di una ruota,
i bambini disegneranno
cicatrici di bianche colombe
cucite sul petto di cuoio e bronzo.
Non rimane che un canto
di verdi bocche
a raccogliere biglie d’acqua
in un guanciale di stelle.


IL MALE DELL’ARTISTA

Della penna dei poeti
la poesia divien ostaggio.
Chi la può liberare?
Il Maestro d’Arte? No!
Un avventuriero… Si!
Poichè la sua penna
non è maledetta
dalla teoria dell’artista.