IL BURATTINO

I ragni tessono la loro rete nella mia mente,

scheletri impolverati mi appaiono dinanzi agli occhi.

Figure tetre s’impossessano dei miei pensieri,

il buio ed il silenzio mi fanno compagnia.

Me, povera creatura, burattino nelle mani di un cattivo maestro,

prigioniera in una cella umida, sola!

Cosa ne rimarrà un giorno?

Solo un pezzo di legno, abbandonato in un lurido cestino,

vecchio, inutile, che ha trascorso la sua vita in funzione di altre mani,

costretto ad apparire quel che non era, per poi giungere alla morte!

Piange il burattino,

questo tarlo lo corrode lentamente, avvolto dal nulla,

dalla polvere dei suoi dolori.

Ma il suo pianto è un gemito che nessuno ascolta più,

e a lui non resta che il vano ricordo di una Vita mai vissuta!


L’ISOLA

Perla del mare, raggio di sole,
solitaria ti ergi sulle acque dorate della costa mediterranea.
Tra le tue caldi mani hai portato Via un angelo, solitario.
L’hai riscaldato, si è immerso in te,
nella tua calma apparente.
Si è perso nei tuoi occhi, grandi,
colmi di colori, di profumi, di fiori.
L’hai portato via, perla del mare,
mentre il sole allungava le sue braccia su di te,
mentre il cielo era limpido come il mare,
mentre era tutto calmo, sereno,
l’hai portato Via.
Si è confuso in te,
si è trasformato in fiore, è diventato sole,
onde che solcano il tuo splendido corpo.
Squarcio di cielo,
mentre era lì, solo, freddo, triste!
Angelo!
Perla del mare, raggio di sole,
ricordalo quel giorno, l’hai portato Via!


Il tramonto di passione,
si tuffa nei caldi seni delle montagne.
Riflesso sulla volta celestiale
di magie variopinte, pennellate
di sogni su tela di seta
trainata da ragni fantasma.