Quel posto che io conosco
C’è un posto che io conosco, dove vedi salire piano la luna,
e i pensieri vanno avanti e indietro, come il vento
trai rami alti dei sambuchi.
C’è un posto che io conosco, dove si arriva con un viaggio
del cuore nell’anima, dove i grilli cantano e i cani abbaiano,
di notte, in ordine disordinato.
C’è un posto che io conosco, dove i cattivi pensieri
si addormentano nell’abbraccio di una bambina,
e si svegliano diversi e poi svaniscono.
C’è un posto che io conosco, è proprio qui,
vicino e lontano, vicino alle speranze e ai ricordi,
lontano da quello che vuoi tu.
C’è un posto che io conosco, dove il silenzio ti insegna a pensare
e il lavoro delle mani ti fa più forte.
Dove grandi ali ti abbracciano e ti fanno salire in alto.
C’è un posto che io conosco, dove puoi scrivere la tua vita
sulla polvere, sopra ogni cosa, senza passato né previsione,
e l’uomo nero non bussa alla tua porta.
C’è un posto che io conosco, dove il resto non c’è più,
solo cani felici senza razza, e una falena
che trova il suo posto.
Quel posto che io conosco, dove l’incomprensione
si trasforma in una favola da raccontare e l’oscurità brilla,
come gli occhi di una donna sognata.
Quel posto che io conosco, dove non è mai tardi
e gli errori contano solo alla rovescia, dove la bellezza è sempre
intorno a te, ma la puoi sentire tutta solo quando non la vedi più.
Quel posto che io conosco, dove “io te vojo bene assaje, ma tu
non pienz’a me” e il Messico lontano scende dalle nuvole,
come la musica di questa estate così dolce.
Faccio presto, io sto’ bene in questo posto…
Sogno d’inverno
Ieri è caduta la neve, ma non si è fatta male.
Due pappagalli si baciano sotto la coda di un nero coccodrillo.
Un mondo di legno e di rame mi guarda
mentre il camino si accende di fiamma e di musica,
forte di ritmo e di luce.
Così, tra i riccioli di fumo di un vecchio sigaro addormentato,
il salame si fa’ mangiare in compagnia del suo rosso compagno.
E la luna sale, con il suo nuovo vestito,
per incontrare una stella, e, insieme, illuminare
chi sa’ guardare lontano, affacciato ad una finestra
ancora accesa sull’infinito…