badMi chiamo Mara Bianchi e sono nata a Como nel 1992.

Ho iniziato a scrivere a nove anni poesie, poi la poesia non mi ha più entusiasmato e sono passata a scrivere riflessioni fino a cercare di immergermi nel mondo dei romanzi. Ho scritto il mio primo “libro” in seconda media, più recentemente ne ho scritto un altro. Scrivere per me è sempre stata la finestra della stanza buia. L’ho sempre fatto senza pensare, sui fogli trovati nei bar, sui fazzoletti qualvolta mi venisse in mente qualcosa da esprimere durante un viaggio in treno, nelle note del cellulare e, qualche volta, sulla mia mano con la biro. Scrivere è per me naturale come lo è per una madre allattare. Crescere e nutrire una passione che è parte di me, che è in me. Scrivere per me è anche Amore. Mi sento carica di questo sentimento in tutte le sue possibili sfumature : amore per il prossimo, amore per ciò che mi circonda, amore per me stessa, nel perdonarmi, nello spronarmi e nel ricordarmi, di tanto in tanto, che essere umani significa sbagliare, significa darsi altre possibilità , significa avere dei limiti.

Siamo gli educatori di noi stessi e l’anima è ricca di segreti. Scrivendo, a volte, mi sembra di sfogliare le pagine di essa ed essere più vicina al mio profondo.

Scrivere è Amare, scrivere è scoprirsi, soffrire , morire e rinascere. Le mura delle città sono quelle che oggi definisco il nuovo infinito oltre la siepe. Cerco un approcio verso una poesia innovativa, un po’ fuori dagli schemi comuni, mi piacerebbe risaltare ciò che vediamo noi oggi, una gioventù costretta alla paura . Una gioventù schiava di una società consumista e plastica, insapore e dinamica. Parlo dei giovani di oggi, dell’amore come lo si sente nel cuore dell’essere umano che abbraccia il progresso, volente o nolente.

Sono cresciuta affrontando un percorso di vita piuttosto difficile, non posso negare quanta bellezza si possa trovare nel dolore, quanta saggezza si possa trovare in esso e quanto sia meraviglioso trovare un po’ di gioia nelle piccole cose. Apprezzare, le piccole cose. Sono dell’idea che se riuscissimo a vedere un po’ meno in grande, riusciremmo a goderci meglio gli istanti della nostra vita . Io cerco di vivere il momento, una sorta di carpe diem. Il futuro non mi spaventa, perché il futuro è ora. Anche il passato è ora, in quanto noi siamo contemporaneii. In tutti i sensi.