MISCELA DI PASSIONE

Alexander e Bacardi,
ma tu neanche mi guardi.
Allora Americano e Margarita,
ora mi sembri infastidita.
Tequila Sunrise e Caruso,
provo a toglierti quel muso.
Ubriaca…quasi stordita
non mi sembri più intizzita.
Ma non mi basta, Gin and It,
mi piaci troppo, ti voglio in tilt.
E allora Planter’s Punch con Maraschino,
finalmente mi regali un sorrisino.
Stasera voglio esagerare,
ricomincio a miscelare.
Golden Dream e Negroni,
non ti reggi, ti metti a carponi.
Per concludere Champagne e Mojito…
maliziosa mi invogli con un dito.
Un colpo di straccio e chiudo il locale,
questa notte avrà un qualcosa di speciale.


A MIO FIGLIO

Quando penso al tuo primo pianto
capisco che nessun’altra gioia è così totale
e nessun dolore è troppo atroce.
Quando penso alle tue prime parole
capisco che nessuna melodia è così soave
e nessun rumore è più assordante del silenzio.
Quando penso ai tuoi primi passi
capisco che nessuna fatica è vana
e nessun ostacolo è insormontabile.
Quando vedo i tuoi occhi che mi guardano
capisco che nessuna pioggia cade senza bagnarti
e nessuna lacrima muore alla sua fonte.
Quando vedo il tuo viso che mi sorride
capisco che nessuna stella muore senza aver vissuto
e nessun sogno finisce al tuo risveglio.
Quando sento la tua manina che mi afferra
capisco che nessuna montagna è troppo alta
e nessun mare è troppo profondo.
Ogni qualvolta ti guardo,
figlio mio,
capisco che sei tu ad aver messo al mondo me
e che la vita è come un arcobaleno dopo un temporale,
sale…scende…..ma è sempre a colori!


SPLENDIDAMANTE

Questa sera sei più bella del solito!
Ti scruto…ti contemplo…..sono attonito!
Sempre con quel tuo vestito argentato
che con la notte è ben abbinato.
Ti libri nel cielo come vapore,
sempre diversa, mi doni calore.
Delle volte mi guardi e accenni un sorriso,
sei il canto delle sirene, mi illumini il viso.
Altre volte mi sembri imbronciata,
arco di cristallo, notte fatata.
Altre volte ancora ti nascondi…
ahimè! Non sai tu quanto mi confondi!
Stasera sei piena e fiera di te,
sembri sole! Raggi di vita invadono me.
Musica sei! Il mio disco di platino, note d’autore!
Hai tanti ammiratori, ma solo io ti amo con ardore.
Una vita a rincorrerti e ad inseguirti,
nessun altro più di me può sentirti.
Come un cane son fedele per natura
ma con te volentieri mi concedo un’avventura.
Inebriato di te chiudo le palpebre,
distanti anni luce son le tenebre.
L’anima vibra attratta da cotanta purezza,
la sento volare, a te chiede una carezza.
Non sono Icaro e tu non sei Sole,
per avere me non ti servon parole.
Buonanotte…Luna, mia splendida amante!
Riposa anche tu…ora che sei calante.


DICIASSETTE MARZO

Vere menzogne e falsi miti
anni trascorsi chinati sui libri,
la storia non la scrivono i vinti
lacrime e sangue indelebili timbri.
Un colpo di spugna e divenne polvere
mille pori assorbirono fiumi di secoli.
Per il mondo fu plebiscito di bandiere,
per i nostri padri fu sterminio senza colpevoli.
Come del sole orfano il giorno
e della luna orfana la notte
ci staccarono dal seno materno
e ci costrinsero a lacrime asciutte.
Deturpata, stuprata, smembrata!
Terra nostra che un giorno partorivi lindi sorrisi
sei stata oramai abbandonata
come una donna che abortisce tra cuscini di lacrime intrisi.
Era l’inizio ma fu la fine…una sola data:
diciassette marzo milleottocentosessantuno.
Italia unita e famiglia allargata
ma noi siamo terroni, fratelli di nessuno.
Liberati da uno straniero
che ci amava…
occupati da un fratello
che ci odiava.


SEMPER TECUM

Teco amor
ho scoperto altri due colori nell’arcobaleno
e la felicità in un baleno.
Teco amor
ho capito che per ascoltare basta un cuore
se a parlare è l’amore.
Teco amor
ho imparato che la vita è celata in ogni istante
incastonata come un diamante.
Teco amor
ho sorriso alle avversità
e pianto di felicità.
Ho sofferto mentre soffrivi
e ho gioito mentre gioivi.
Ho capito che posso stringerti quanto voglio
farti forza con un bisbiglio e guardarti con orgoglio
ma il tuo dolore fra le lenzuola dell’ospedale
io mai potrò provarlo tale e quale.
Grazie amore
per avermi reso padre
e marito di una fantastica madre.
Grazie amore
per avermi regalato
la luna a mezzogiorno
e il sole a mezzanotte.
Grazie amore
che hai saputo attraversare l’inferno
per regalarmi il paradiso eterno.


INNO ALL’AMORE

Notte di metà marzo
primavera alle porte
sboccia l’amore
una piccola morte.
Vento gelido
clima invernale
penso a te
caldo infernale.
Cinque lettere
a formar la parola
un battito
e l’anima vola.
Misero te
che mai hai amato,
mai hai vissuto
terreno mai coltivato.
Amore è
una radice abbarbicata nella terra
in un mondo senza guerra.
Amore è
una mano gelata
in una notte stellata.
Amore è
albe senza tramonti
in un cielo senza orizzonti.
Amore è
un prato in fiore
nella tela di un pittore.
Amore è
un sogno che si avvera
in un giorno di primavera.
Amore è
complicità in uno sguardo.
Amore è
una partenza, mai un traguardo.
Amore non è
un anello al dito
ma è un sospiro
elevato all’infinito.


 

TRA CIELO E MARE

 

Sogno spesso di essere

in riva al mare

solo con i miei tarli

a fissare le onde

che impetuose

scaricano a riva la propria forza

riversando fuori

tutte le proprie ansie

e le proprie paure.

Sogno spesso di vedere

l’orizzonte prendere forma

in quella linea sottile

in cui il mare

si congiunge mescolandosi

con il cielo,

concependo

i miei più lontani pensieri

e riscoprendo

i miei più remoti ricordi.

Sogno spesso di osservare

i gabbiani

che pregni di felicità

volano a pelo d’acqua

per poi issarsi in cielo

disegnando cerchi ed ellissi

e domando l’immensità del blu.

Sogno spesso di passeggiare scalzo

sulla sabbia bagnata

ascoltando lo scroscio dell’acqua

mentre il profumo di salsedine

invade i miei sensi

facendomi sentire

il canto degli angeli.

Sogno spesso di essere solo…..

sospeso tra cielo e mare.


 

ANÈLITO D’AMOR

 

Come la mia anima

che in assenza di lei

triste e sola giace nel mio corpo,

così tu abbandonata dal tuo ramo

Posi inerme sulla terra riarsa.

La tua superficie

ieri verde e specchio di vita

appare ora di un giallo ocra,

rigata e usurata dal tempo

che nulla serba e tutto consuma.

Smorta ma non morta

sembri quasi implorare aiuto,

supplicando un’altra possibilità…

l’ultima.

Leggero e impalpabile

il vento pare ascoltarti,

ti carezza col suo morbido alito…

ti scuote, delicatamente…

ricordandoti che basta un soffio

per nutrirsi di vita.

Come il suo respiro

che avvolge il mio Essere

di patina fine e infinito Amor.



IL BACIO DEGLI DÈI

 

Come due segreti amanti

che escono all’imbrunire

così date vita ai miei canti

quando il sole va a dormire.

Zeus il potente

con la splendida Afrodite,

La Luna sembra assente

mentre voi concepite.

Inedito questo Amore

che mai fu contemplato,

senza far rumore

cielo d’occhi affollato.

Oh povera mia Luna!

T’hanno rubato la scena.

Due aghi e una cruna

Due corpi e una catena.

Ma è il Bacio degli Dèi

nato al crepuscolo

nel cielo di ponente:

spettacolo maiuscolo!