XAndraea
IL CASTELLANO
Tempo ci volle fabbricar un castello.
Farlo con gran lena e con gran cura,
mura alte e in sulla cima un merlo,
scudo da gente schiva e malsicura.
Posero, sì …ad arare un orticello,
per l’uso giornaliero di verzura,
gloria vederlo maestoso e snello,
con alberi da frutto e la bordura.
Di solito rimava un menestrello,
portato al canto era sua bravura,
i versi pur piacevoli, ma da brillo
gabbava i castellani… alla frescura.
Canticchiava al solito un ritornello,
con l’arroganza e come una iattura,
nel maniero vessandoli a tortura.
“ Fu fatto al tempo un bel Castello,
lode all’ingegno e maestosa cura.
Dimora nobile d’onore e di cultura
per evocarsi a suo modo, Castellano.
Fu tanto l’apparir, si …tanto bello,
che lo fecero passar, per un budello.
Credendolo vicino era di già lontano.
Cosi faranno a voi cuore mio bello,
le chiavi ti toglieranno dalla mano.
Nessuno sentirà più, il tuo richiamo
siamo tanto vicini e non ci amiamo.”
DESTINO
Vita di un lungo cammino,
fasi di gioia, oh un declino,
voglia di fare passi giganti,
fecondi!… ma non si va avanti.
Ogni giorno speri sugli auspici,
quadri mentali ma senza cornici,
punto ed a capo, solo speranza,
non si intravede sana abbondanza.
Illumina un dolce cammino,
ho almeno chi possa starci vicino,
chi! …che camminandoci accanto
protegga con voglia il fianco.
Esser pronti, orsù dolci stelle
un aiuto come sorelle,
la strada vicina o lontana,
non deve esser grama.
Nemmeno pur tanto felice,
sul giusto come gli addice.
Oh tu dama fatata,
infondi il coraggio all’andata,
perché durante la strada,
allietar una dolce giornata.
Poter ritrovar quella pace,
voler riviver si tanto felice
dalle ceneri come la fenice.
Raggio di sole
Un raggio di sole
di un vivo colore,
appare in finestra
l’è festa, è una festa!
Or più non mi resta,
che sporger la testa.
Son desto, non guasta
guardare in giù basta,
una gradita visione!
Con sacrosanta ragione,
……una dolce fanciulla
sorseggiando un caffe,
…si trastulla.
Magnifica e bella,
peccato è non guardarla.
Agli occhi Ella appare,
gloriarsi ad ammirare
sul viso un calore.
Con lo sguardo sostare
su una bella giunchiglia
con tre boccioli in su.
Disturbato è il passaggio
e, e, e, non la vedo più.