Tornai

Amore
voglio e dare
amare
fomentare Amore
liddove
portare a pascolarne
il cuore


entusiasta

eterno istante di gioia
momento presente durevole
stato immutabile d’animo
sostanza ad impasto divino
lievito azzimo di terra madre
perseverante leggerezza consapevole
essenza assente di nulla
Creatore, creatura, simbiosi
paradisiaca limpida estasi
Verbo, di lingua cantore
matta follia, il privarsene


nel mondo!

giravo tutt’attorno e mi muovevo
di passi concitati, ammutolito
fissandomi negli occhi di chi ero
notai che di progressi e un bel servito
stornai meditazione e quel pensiero
la vista come vidi e non vedevo
m’accorsi che all’inizio del sentiero
rimasi ridondante e rimanevo…
sostai e progredii
mossi davvero!


mare dolce sale

informi e protese
d’acqua salina armoniose
masse boccheggianti sin dal principio
ingurgitano grossolana materia
eruttandone affinato arenile

amavo passeggiare
sulla sabbia ed in riva al mare
la risacca
bianca spuma, setaccio fine
fissava ancora
ciò per cui un tempo
lottai lontano, antico clamore

vana stele
da nomi di tenebra incisa
non più plausibile per lo splendore
di un’armistizio siglato, avveduto reìtero
iodato respiro

amo insabbiarmi
nel massaggio di un risucchio
che più nulla trattiene
al di fuori delle radici vere

groviglio sbrogliato
ora figlio e non schiavo
di un’eredità esigente
così attualmente, amo


d’orme uniforme

cosi’ pensar m’è dolce
quando passo dopo chiasso
il mio cammin riluce
mentr’emergo dall’abisso

or sull’eterno viottolo
le tue orme riconosco
sgusciando via dal pozzo
uniforme
sfiorando, tasto

graziose, ornamentose
tutt’ordinatamente
marcate, pressofuse
setaccio di un trascorso

che col passar degli anni
fu grande meraviglia
notar sullo terreno
che piu’ non s’assottiglia
l’impronta
invero è piu’ decisa
m’appar rinvigorita!

cosi’ è ancor piu’ dolce
quando passo dopo un lasso
seguendone le orme
districando un pié prolisso

riconobbi le tue forme


Eroe fidato

insondabile innesto del Padre celeste
semente, scelta genía
fracasso gentile modella emolliente
spianando la scia da rovi emendata
coniata indelebile da un caro papà
arruolato nelle fila di un sontuoso scenario

svolgimento coadiuvato dalla divina unzione
cosí nell’intimo, privilegio irrigato
ed un vissuto
coltivati con attenzione
risponde e ne fa le prime veci

uomo si, bambino nel cuore
campagna d’estate, reggimento d’affetto
amore incarnato nella di lui prole
conquista e percorre come se caravelle
tra oceani
marosi ove tacque s’inerme
sbarcassero ignare s’un suolo neonato
guizzo pullulante dal cuore alla pelle