INIQUITÀ
Iniquità liberate
Dall’IGNOTO
Scopriamo lamentevoli
Le percezioni assolute
Oh terra dei filosofi
Negli incontri notturni
Tra le mani
Hanno esasperato
I liquami e tutto diviene tortura
QUESTI SONO I MIEI INCONTRI
E tu Dafne continui
A calpestare i mille semafori
Della mia città
Ancora vedo la sporca strada
E tu prostituta della antichità naturale
Dove sei,dove sono?
Incontri
Onomatopea
Di mille incontri
Versioni
Allegoriche menti
Disquisizioni
Elementari
Che si sprigionano
Alle fonti eteree
Sacerdotesse
Nude inascoltate
Pregano
Davanti a templi
Cantano nel coro
Andiamo, andiamo
Abbracciati
Ai sogni disincantati
Mentre i Fauni
Urlano nel bosco
Dei pensieri
E le Sirene escono
Dalle acque dionisiache
Dei Misteri quotidiani
Ad Eleusi ed oltre…
Incantesimi moderni
Obnubilanti
Ubriacatura incatenata
Ai ricordi primigenii
E tu e voi che mi sfiorate
Chi siete sulla mia strada?
Schiavi
Da Gades
Venivano
Le ballerine
E le dodici fatiche
Di Ercole
Nel tempio
Incise
Gli schiavi intanto
Inneggiano
A Spartaco
Il gladiatore trace
Fuggito da Capua
Come allora
Il Pompeo moderno
Annichilisce
I servi
Acquiescenti
Mentre
Nelle domus
I banchetti
Divertono
I ricchi
E Marco Licinio Crasso
Fa scempio ancora.