Sugli alberi

La vita sugli alberi non è
quella che immaginate. Spesso vediamo
le foglie dei più giovani
ippocastani del parco
diventare secche
senza un motivo; e poi sfaldarsi.
E anche, accovacciati sui tigli
che riempiono la strada
di profumi dolciastri,
osserviamo i pidocchi
che succhiano dalle foglie
come vampiri lo zucchero.
Sono mali che spingono a pensare
e ci inquietano. Nemmeno le querce
che un tempo rivestivano
enormi la pianura padana
ne sono escluse. Nel ramo
reciso delle farnie si insinua una carie
che le corrode. Sorprende
non ci abbia infettati
l’epidemia degli olmi
o il cancro dell’inchiostro dei castagni.
Quali uccelli verranno
dopo di noi? e quali piante?


 

Il peso dei vostri corpi

E’ così popolato questo giardino
di voi passeri che becchettate.
Saltellate di frequente, qualche volta vi rincorrete
sopra uno strato di foglie secche,
mentre il rumore che vi costringe a fermarvi
fissando davanti a voi
è quello dei passi, e del peso dei vostri corpi
quando sfiorata la terra neanche vi appoggiate.


 

Merli

La melanina che scurisce il corpo
e ci rende simili a fantasmi
fa paura all’allocco.
Allora gonfiamo il petto
gli gridiamo te l’abbiamo fatta
un’altra volta, gioiamo
ma piano
come avessimo in gola dell’ovatta.


 

Il mondo si è messo a ruotare

Come un uccello impazzito
il mondo si è messo a ruotare
fuori della tua finestra.
Piatti e soffitto rimangono dove sono
mentre i pesci galleggiano in aria
e le piante si perdono in mare.
Una goccia vicino all’altra
sotto l’effetto della pioggia
il cielo si scolora.
Invece le case gridano
come i loro inquilini.
Qualche uccello picchietta
contro i tuoi vetri
implorando di entrare
nel fondo del bicchiere
dentro la tazza ancora tiepida
o sotto il tuo pavimento.
Allora apri le persiane
contando di ritrovare
le cose al proprio posto.


 

Le farfalle bianche si chiesero

Le farfalle bianche si chiesero
per quale motivo gli uccelli
le stessero sterminando.
Diventava il tronco sporcato dallo smog
un candido cimitero.


 

Ascolta Eraclito

Ascolta Eraclito per cui
l’essenza è divenire
secondo una linea dialettica
che confronta i diversi e li armonizza
solo per poco o in parte
proprio come nell’uomo di Pascal
la nobiltà si intreccia alla miseria.
Come la fiamma si trasforma in cenere
così la lava che affiora dall’oceano
raffredda e si fa crosta
scendendo gradualmente nelle fosse.
Tutto si muove e cambia.
Il mondo dilatato a dismisura
distanzia fra di loro le galassie,
ognuna ruota intorno al proprio perno
il sole dentro queste
seguito dalla terra. Non si pone il problema
di evolvere o sparire:
la vita non è la somma delle forze
contrastanti la morte. L’una segue all’altra
in più di una occasione. I fossili
incastonati nella roccia garantiscono
le sciagure avvenute,
dopo la strage dei sauri si sviluppa
nei mammiferi mole e cervello.


 

I ritorni di Ulisse

Dicono in coro come
pretendi Ulisse di sfuggire a noi
che accesa la tua inquietudine incendiamo
anche il tuo desiderio, smetti
di fingere re de mentitori
e abbraccia noi per sempre. Poi quelle
voci sibilanti si propagano
fino a raggiungere la stanza che conserva
l’amore coniugale, persecutorie proprio
con me che non lo merito.
Vent’anni ho attraversato nel pericolo, dieci
a combattere lontano per la patria il resto
cercando di raggiungerla. Che altro
di più avrei potuto fare. Purtroppo ora,
trascorso un anno dal mio improbabile ritorno
ricongiunto a Penelope la saggia mia regina,
vivo scontento, oppresso da questi suoni che insistenti
imbrogliano i miei pensieri. Io amo
Penelope e più di ogni altra
cosa adoro la mia terra loro
lo negano. Devo essere stanco davvero
esausto, se la passione commossa
che provo da lontano verso le cose amate
lascia spazio, avvicinandosi, al sospetto.
Non resta forse allora che scovare
la misteriosa origine di queste
ambigue voci e sottometterle, domani
riparto.


 

L’anima di Marco Polo

Quante bugie
hai raccontato? L’anima
stava al di qua della soglia
dove il corpo si trasforma in luce
e libera un’energia che ci proietta
in nuove dimensioni. Se
– dice lasciando
un’ennesima traccia – se il viaggio
in mezzo alle parole non ti basta
perché non vai? prova.


 

Roma dal basso

(l’apostolo Pietro viene crocifisso a testa in giù)
Santi come fossili a strati. Sotto
le ossa dei martiri hanno
ancora i segni delle percosse. Le teste
decapitate dopo atroci torture
lì dove rotola quella di san Paolo
zampillano delle fontane. Carceri
catacombe: Sebastiano, trafitto dalle frecce,
non mostra agli aguzzini
il minimo dolore.
Oltre trecento anime, le contano
335 ad ognuna un proiettile. Dal fondo
delle Fosse angeli sotterranei
guidano i nostri passi.
Appeso per i piedi
Pietro fonda Roma dal basso.


 

Firenze crocifissa

(4 novembre 1966, l’Arno straripa)
Crollano le porte del paradiso, le aureole
dei santi galleggiano nel fiume
come un salvagente. Persino il Battista
travolto ci si aggrappa.
Gli angeli di Firenze volano bassi
le piume impregnate di pioggia. L’Arno,
con furia da iconoclasta, cancella nelle chiese
le tracce dell’aldilà. Dal Crocifisso
di Cimabue gocciolano melma e fanghiglia.