Di nuovo qui
E sono ancora qui
a dipingere sogni,
con colori
intaccati dal tempo.
Discepolo di Vincent
è meglio se ne compri di nuovi
e augurati che la mente
ti guidi la mano
fino a che riporterai forme e vita.
Non più limiti da oltrepassare,
solo verità e le puoi leggere
nel mio sguardo.
Il libro ora
lo scrivo a mano
e comincio
segnando il mio nome
sulla tua pelle….
ti prego, scrivi il tuo sulla mia,
poi ballerò per te
per la tua allegria se lo vorrai.
A Lara
Radioso
Baciami,
diventerò bello
aitante adorabile,
accarezzami,
avrò pelle come seta,
sorridimi
sarò per sempre radioso,
stringimi
avrai da me l’immagine
vivente del sogno..
Regalami voglia di vivere
portami via
nelle pieghe della tua pelle
tienimi con te
fino a sera….
volerò nel firmamento
sarà tutto tuo l’astro
che illumina la notte
che calma i tuoi pensieri
che dà forma ai tuoi desideri.
A Julia e Thomas
Voglio dirti
Mi è difficile parlarti,
qui nel mio silenzio
lontano,
stringo ed accarezzo
la tua mano.
Mi cade il cuore
ma non spezza il nostro amore;
dolce, se vuoi
dimmi i pensieri tuoi.
Sento,
ma mi è sempre difficile parlare
temo in qualche modo
di ferirti, farti male.
Sei qui con me
a volte poco altre volte di più,
quel che basta per non morire,
per non maledire.
Accetta, se puoi,
quel che ti riesco a dare.
Lo sai,
non so barare
per questo ti scrivo d’amore.
Amo la notte il suo silenzio,
ti vivo dentro e canto
m’illudo che canti anche tu.
Torneranno le nostre mani
a stringersi senza parole
a perdersi nell’infinito dei sogni.
A Maria Teresa
La neve
Ho la sensazione forte
che sto per riabracciarti,
ti respiro,
il tuo profumo è nell’aria
il cielo è già pieno di te,
le nuvole son li li
per partorirti,
per lasciarti cadere…
eccoli, i primi timidi fiocchi
scendono lievi
come a chiedere permesso
come le prove
di un nuovo vestito
che indosserò per del tempo
i più lo chiamano inverno,
per me è uguale all’estate,
all’autunno alla primavera
è un altro periodo di sogni
e di giochi.
Amo il freddo in cui mi avvolgi
il tuo candore che brilla
come mille lucciole
nelle notti di luna
amo assaporarti
rotolarmi in te
appallottolarti nelle mani fredde
e la sicurezza che me le scalderai..
a sera ti porto con me
accanto al fuoco,
in testa i giochi di domani.
A Julia
Specchio
No, non voglio guardarti
non son io l’immagine che rifletti!
Io sono più alto più snello
più arzillo, ho tutti i miei capelli
riccioli pregiati dalle donne
ricercati e accarezzati
tra un bacio e un ti amo.
Vuoi che mi confonda e ti creda,
ma non ti crederò mai!
Tu che sei la mia storia
che hai curato attento
assecondando i miei desideri
la mia figura i vezzi
il corpo e l’immagine da collocare,
l’unica prospettiva: conquistare!
Oggi vuoi farmi credere
che quell’uomo son io?
Mi vuoi troppo bene
non mi puoi mentire.
Davanti a te giorno
dopo giorno sono passato
i tuoi suggerimenti
il malumore me l’hanno
sempre guarito
sei l’amato specchio di come sono
e come sono stato
ti credo e ti sono grato,
ora vedo meglio e accanto a me
trovo due immagini di bimbi, così
belli che mai avrei immaginato!
A Lara
Tom
Ciao Tom,
anche tu alla ricerca
di un posto che solo tu conosci
dove nascondere i giochi
le fantasie le scoperte
e ti arrangi a darti una vita tua?
Così mi son cresciuto anch’io
nel mio piccolo regno
ci passava un torrente,
mi son seduto spesso
su un grande sasso in mezzo
a quella brontolona strada d’acqua
mi dava piacere avere i suoi
spruzzi in viso come fa una madre
per divertire i figli, li aspettavo
immergendo i piedi; ho lasciato
scorrere tante storie in
quelle acque, tanti progetti
tanti io farò sarò.
Ho vissuto con uno strano albero,
rami aperti pronti all’abbraccio
e lì ho piazzato la torre armata
a sconfiggere il mio drago di fuoco
le mie paure. E arrivò il giorno
della tristezza era l’ora di vivere la
vita vera; con sorpresa capii
che mi ero cresciuto bene
avevo imparato a scegliere
chi mi poteva far vivere davvero
… e sei arrivata tu!
A Thomas
Catia
Catia non è più qui,
è andata portandosi via il suo cuore
dice che accanto a me
appassisce, rallenta
forse perché da un po’ il mio
non batte addosso al suo
a volte il comune sentire
apre a nuove visioni, prendo ed esco.
Esterno giorno, mattina
siedo ad un tavolo del bar,
ed è un nuovo ciak nella mia vita.
Non bella, figura elegante raffinata
sguardo che pare tralasciare
la mia presenza
profumo che la brezza mi porta
lo giudico da subito intrigante
e voglio la sua attenzione,
chiamo: Catia! Mi guarda
e finalmente sorride
dopo aver assaporato il mio
sguardo su di lei per un bel po’.
Un gioco lungo di sguardi
sorrisi ammiccamenti
parole sussurrate.
Accavalla le gambe come in un film.
La mia vita riprende da qui
Stalliviere Gioacchino
Illusioni
I suoni i lazzi le risate
le bestemmie gli insulti
già si odono e ancora
non sono nella piazza,
all’imbocco il mendicante
raccoglie la moneta,
senza alzare lo sguardo
dice che i nostri Dei
non ci sono più.
Oltre c’è più vita
il giocoliere è abile
si prende molti dei miei pensieri
e vado avanti più leggero.
Il lanciatore di coltelli
m’intimorisce, troppo bella
la sua donna e tremo ad ogni
lancio, vedo in lui cattiveria
temo la possa colpire,
vigliaccamente proseguo
con in mano lo zucchero filato
passo accanto all’incantatore
di serpenti e ad incantarmi
sono i movimenti dell’essere strisciante,
ma voglio raggiungere il mio scopo
il motivo per cui sono venuto,
eccolo il mitico venditore
dell’elisir di lunga vita,
estasiato lo sto ad ascoltare
ammirato dal suo
improbabile modo di vestire,
avidamente prendo la bottiglia
pago e già mi sento immortale.
Si c’è più vita in un’illusione!
Stalliviere Gioacchino
Lacrima
Ho notato, ti è scesa una lacrima
non imbarazzato, mi sento inadeguato
mi parli molto di te mi consideri
sai che riesco a capire i tormenti
i turbamenti i momenti in cui
in tanti ti parlano tu non li senti,
anche il posto ti vien stretto
e ti è più vicina un immagine
di un tuo ricordo appesa al muro
che un’orchestra di fiati che ti parla.
Ti ho vista uscire ho preferito frugare nelle tue frasi
tentar di capire ma no, non è giusto alla fine
sarebbe solo inventare.
Ora esco ti cerco,
è una serata stana particolare
nell’aria profumo d’amore
molte finestre aperte e musiche
s’insinuano in ognuna delle nostre pieghe
quasi come baci come carezze amabili dolcezze.
Il giardino dei tuoi fiori unici e ribelli
è stretto a difesa attorno a te,
altre lacrime ti bagnano il viso, vorrei essere la tua pelle
ubriacarmi del nettare della tua intimità,
capire senza parlare quel che devo fare.
Mi stringi, in assoluto silenzio guidi le mie mani sul tuo corpo
estasiandomi in una sinfonia dedicata all’amore,
sentirti godere così mi avvicina alle porte del cielo,
non ti chiedo delle tue lacrime saprò capirle,
non voglio perderti, le tue sinfonie sono puro spirito
è sentirsi unici essere amati da te!
Andata
Giornata andata,
anche questa finita
combattuta sfinita,
barattoli di frenesia
rimasti sulla mensola,
spicciola quotidianità
io non vivo e ti rubo.
Ho visto gente
incontrato sguardi
ho letto confini delineati
dalla fredda realtà.
Sorrisi suoni canti
dialoghi
solo negli spot della pubblicità.
Sono avaro
non voglio darvi i miei pensieri
bacio giudaicamente tutti
e mi nascondo nella notte
a pochi centimetri dal giorno
vivo un altro tempo
ed è vivere davvero,
irrazionale vago
seguendo scie di luce
di stelle e di luna
sperando d’incontrare te
e impadronirmi del tuo sapore.
A Thomas
Bianche vele
l’acqua fresca sul viso
lava i residui della notte
ed i pensieri, il molo è sempre
li che aspetta con la sua gente
i discorsi disimpegnati
e il mio posto fisso in prima fila.
Assorbire la quotidianità prende
del tempo, rubare frasi è un gioco
scartare frasi a volte un fastidio.
E arriva l’ora in cui i poeti vanno
per mare, senza fretta su piccole
barche spinte da bianche vele,
frugano la mente ammirando l’acqua
a specchio disegnando percorsi,
parole frasi appaiono a macchie
sul bianco delle vele
in un rimpiattino assillante per chi
legge per chi aspettava e ora vive!
Una lunga fila di parole sale verso
le nuvole poi ridiscendono
arricchite dai pensieri aggiunti
dai poeti di lassù.
E’ l’ora che le piccole barche
si disperdano ognuna a cercare
la bottiglia dove infilare quel pezzo
di cuore scritto sulle candide vele,
portarlo per il mondo e chi vuole
può aggiungere un po’ di cuor suo
poi ad altri lo passerà.
A Julia
Desiderio
Ho visto il cielo
con giorni così limpidi
che nessuno potrà mai
rimuovere dalla pinacoteca
dei miei ricordi.
Ho vissuto prati
immensi contenitori di colori
fiori odori profumi,
grida infantili,
ho annusato l’erba
appena falciata,
ho mangiato circondato
da cortei di formiche
indaffarate e altri
insetti che non temevano
la mia presenza,
rotolavo in quell’erba
fino allo sfinimento
e ancora dopo
nel fieno seccato dal sole.
Basta poco per
riportare nei miei sensi
tutta la natura
di cui mi sono già saziato
ma non mi basta ancora,
uso questo immenso desiderio
per aggiungere ore alla mia vita.
A Lara e Maria Teresa
Julia e Thomas
Mattino speciale
ritrovarvi rannicchiati
accanto a me che vi passate coccole
scrutandovi negli occhi l’effetto che fa.
Il profumo della vostra piccola età
riporta alla vita
e succhia l’amore che
cresce attorno a voi.
Lentamente sbocciate
come fiori al sole
offrite il viso ai baci
qui pronti ad esplodere
come dolce cascata.
Qualche carezza a capire
l’umore, se è consentito
un primo scherzo un bacio in più.
Spunta un foglio con dei colori
l’altra è ancora concentrata su di se,
si pulisce tra le dita dei piedi
con gran gusto e seriosità.
E il segno che ci siamo,
che è giorno davvero
lo date quando chiedete
con vocina suadente:
ci fai il solletico?
La risata squillante
sonora musicale è il contagio,
il pieno energetico che
mi illumina il viso la pennellata
geniale che dipinge
un gran bel sorriso.
Stalliviere Gioacchino
Passo a prenderti
Avrei mille cose da fare
ma la prima la più urgente
la mia vita da sistemare.
Ho la mente andata
compie divagazioni spericolate,
mi mente si, spudoratamente
però ho un bel cuore,
per fortuna mi salva
espone file e file di sensazioni
tenerezze belle frasi passioni
nomi visi corpi profumati, deliziosi
e in evidenza te
da sempre regina dei miei giorni
un viale alberato infinito,
con gran cura di fiori adornato
illumina le mie notti
con luci a sorpresa, proprio come te.
Decido, ti passo a prendere
andremo al mare
lì in quella spiaggia isolata
rotolando nella sabbia faremo l’amore
baci e risate sospiri lamenti
abbracci occhi dentro gli occhi
poi ancora risate
e infine immenso piacere.
Quest’inverno quando non c’eri
son passato di qua
e sulla collinetta
del nostro primo amore,
desiderato non atteso
ti ho ritrovata in un magnifico fiore.
Stalliviere Gioacchino
Reset
Calato da un regista distratto,
forse per dispetto in mezzo a questa festa,
tempesta di parole risate forzate
alcol a fiumi piccoli uomini
in gara a chi beve di più a chi appare di più,
mette sul piatto una vita oltre il limite
e subito il biondo si prende
lo scettro del re della serata
in tasca una vita a tempo
già sciupata decisamente buttata.
Ho incontrato i tuoi occhi, la richiesta di mutuo soccorso.
Oltre la città, su una panchina
parliamo del resto del mondo,
di quel poco silenzio che ci tormenta
queste luci che non si spengono mai
del continuo incessante via vai,
non finisce il giorno
la notte non comincia mai.
Quattro parole per raccontarci
dei pensieri su come infilare
un’altra vita, quella che ci ostiniamo
a volere nostra, diversa
ma che ancora non abbiamo capito
come dove quando con chi per chi.
Svuotati da ritmi imprigionanti
da pensieri inculcati da filosofie, non tue non mie
dalle quali non ci libereremo più.
E si va, ognuno con i problemi suoi inchiodati allo start.
Fuga disperata da una serata sbagliata
per tornare a vivere le nostre solitudini.