Mare Inquieto

Onda attinta al moto,

di fosca tinta,

alla rena aneli,

spumeggiante effervescenza.

Onda di smania rigonfia,

tronfia di vuotezza,

nel tuo andirivieni

delirante concupiscenza.

Onda di perenne slancio,

tra i gorghi indenne,

alla riva approdi

con irriverente incoscienza.

Onda placata infine

ma di confine incerto,

in un diafano mare

di esuberante continenza.


Il Legionario

L’insensata malinconia

di notti senza fuochi

e la sabbia nella gola

che opprime il respiro…

Le ataviche paure

contraggono le dita

su quel freddo strumento

fonte di pianti di madri,

divorando con lo sguardo

quelle misteriose figure

create dai giochi della luna

tra le dune ombrose.

Il corpo è stanco

e lo sguardo si volge ad altri lidi,

a profumi noti, a volti conosciuti,

dove si respira il verde,

e stringi le mani

per dare calore

al tuo strumento di guerra.

Una lucciola nella notte

e ti trovi, perdente,

a baciare la sabbia,

ma un sorriso si è stampato

su quelle labbra bruciate dal sole…

Ora hai finalmente

raggiunto la meta

di tutti i tuoi sogni

per sempre.


 

Tardo Autunno

Assonanti fragori

si accordano

al muto divenire

della natura ribelle

ed il boato riverbera.

Imperiosi venti

gareggiano

con l’inquieto tergiversare

delle inveterate fronde

ed il turbine impazza.

Scostanti rovesci

si precipitano

sul liquido adombrare

dell’eterno indugio

e l’intemperie diluvia.

Supponenti folgori

si accavallano

al lucente intricare

di un attimo infinito

e la scarica dardeggia.

Poi nacque il sole.