I

I fiori non mi fanno impazzire

I fiori più intensi e profumati

son quelli fatti di parole

 

a te che sei fiore e mi fiori

sono fiorita

 

sono impazzita.


 

II

Corsia due, corsia di sorpasso

Corsia sbagliata.

Non ti ho sorpassato, non ti ho superato

Ti ho solo messo da parte

 

Sono sulla corsia di emergenza.


 

III

Le rose sì, i fiori no-

 

Caro assassino creatore,

perché fingersi forti

invece che salvarsi nelle nostre corrispettive braccia

 

forse non lo capirò mai.

 

Ti ho messo dei fuori negli occhi

E poi ho chiuso i miei.

Io

Con il cuore nei tuoi occhi,

i tuoi occhi nel mondo

 

Condividiti con altre donne

Per uccidere me,

o per nascondere questa contorta bellezza

 

Sai,

sono convinta che contorto

non sia sempre sinonimo

di sbagliato

 

Voialtri pieni solo alle apparenze:

torna a casa, che non gli appartieni.

Sai che arrenderti alle lotte interne

ti renderebbe forte

 

Carissimo non assassino,

puoi scappare se preferisci

non darmi risposte

se non sai dove cercarle

 

lasciaci nel limbo;

anche nella realtà avrei scelto te

ma tu scegli di tenermi nei sogni

nei momenti in cui accetti la tua tenera debolezza

che io preferisco ad ogni tuo io vanitoso

 

Io poi-

Tu mi hai reso l’anima di vetro

E io non sono riuscita a salvarti.


IV

Cari capelli di corvo

Tu mia coscienza,

in posizione supina che chiede sicurezza

tu come lei e appunti sulla creta,

appunti su una grata

 

fucile carico di parole,

che non posso più dirti

ma

ti sei guardato dentro?

Ti sei studiato, non guardato

Io ti ho guardato,

tu mi hai guardata

e mi

sono guardata

 

e ci siamo guardati da pazzi

e lo facciamo ancora

senza occhi – distanti

ma certo,

se non ti guardi davvero,

non riesci a guardarmi più

 

se non ti guardi tu.


 

V

Una croce nella vita

Di chi nella prima infanzia

Non ha conosciuto amore

E comprensione

 

Ora non li sappiamo accettare

Ora non li sappiamo dare

 

E tu

Sei così abituato a perderti

Che hai accettato di perdermi

Per poterti perdere ancora un po’.