Poesie
Quello che avrei voluto dirti
Mamma,
era quello che avrei voluto dirti
prima che il buio inondasse i miei giorni,
prima che i miei respiri soffocassero in un sogno.
Ora di me
solo un momento,
forse uno sbaglio
lasciato nel tempo di un pianto.
Oltre me
Tra i brecciolini della solita via,
persa nella complessità dei miei pensieri,
scavalco barriere proibite,
vestita di mille momenti,
alla ricerca di colori diversi.
Questo mio eterno girovagare
illumina quel mio primo sorriso,
unica forza nei bruschi risvegli.
Coperta di mille sfumature
mi svesto allo specchio
il mio volto non spicca.
Poi in me l’illusione di un colore diverso
luce di molti volti attuali
e sullo specchio uno squarcio di luce;
è mattino.
Nel silenzio un rumore di passi diversi
lasciati da un’ignota sagoma oscura
tra le vecchie scale di casa.
Casualità avido tiranno,
geloso amante del tempo,
corri in stanze troppo buie per me.
La mia luce troppo debole traballa
in un sospiro che squarcia la notte
e nel buio trova il suo eco.
Come si può cercare la luce nella notte?
e se la notte fosse madre del sole?
Lontana dagli occhi la sola verità
regalata a chi come me
si spinge oltre un’apparenza
legata alla sola pigrizia del cuore.
In me tutto tace
Tra le strade affollate colme di storie,
tra gli alti palazzi di un’eterna città,
tra i racconti di gente comune e non,
tra le parole ed i gesti quotidiani,
tra le risate ed i pianti altrui
in me tutto tace
tranne
te.