28-02-2015 Un pizzetto per casoGiuseppe Domenico Anastasi nasce a Messina il 21 giugno 1978.
Vive la propria infanzia a Giardini Naxos e Barcellona Pozzo di Gotto, per poi ritornare a vivere a Messina all’età di otto anni.
Pur manifestando grande passione per la lettura, la scrittura e la musica, producendo opere giovanili tra cui svariate poesie, due romanzi gialli, oltre una serie di novelle e componendo persino alcuni brani per pianoforte, nonostante non suoni alcuno strumento (il tutto prima dei diciassette anni), si diploma come ragioniere e si arruola nell’Esercito Italiano per 55 mesi.
Dai 25 ai 35 anni si dedica ad una iniziativa editoriale a scopo benefico a favore dell’Istituto Serafico di Assisi, centro polivalente per ragazzi pluriminorati; durante tale periodo, soprattutto tra i 30 e i 33, continua ad aumentare la propria produzione letteraria, con un monologo in 5 canti e 4 intermezzi, una dozzina di liriche e due poemi che lo impegnano per oltre tre anni, tra stesura e correzione (“Dare dere dire dore dure” e “La Grande Seduzione”); ma le uniche opere rese pubbliche, prima della partecipazione alla collana riflessi, sono due poesie in essa contenute, presentate al concorso Nazionale di poesia da contatto, su invito dell’organizzatrice, nelle edizioni 2011 (Tsunami) e 2012 (Finale), raggiungendo rispettivamente 3° e 2° posto ex aequo.
Amante della metrica classica e dell’endecasillabo, non disdegna la sperimentazione di strutture alternative come ad
esempio il canto in cinquine (pentacanto) o il falso sonetto.
Tra gli scrittori che lo hanno maggiormente influenzato, Proust, Sartre, Pirandello, Hesse e Dante Alighieri.