UNA LUCE

In questa bianca tela
dipingendo i tuoi lineamenti
la mia mano sembra inseguire il pennello
quale già sa e conosce a memoria il tuo volto
e al quadro finito
nel silenzio scruto e sento
tutte l’emozioni che mi dai.
Tu mi confondi Amore
ti sei preso l’anima e il cuore
e se null’altro hai da prendere ancora
dall’ardore mio
ruba anche la mia luce
e fa che in te non mi spenga mai io.
Tu mi confondi Amore
e io t’amo sempre più
m’hai preso l’anima e il cuore
amandomi sempre più.
Se di te rimane questo
somigliante dipinto
fa che in esso
Il suo sorriso non cambi mai più.
Tu rubi l’anima
e l’eterno io
in un abbraccio intenso
di cui sei padrone e lo schiavo sono io.
Io che mi sciolgo
nei tuoi sguardi silenziosi
io che mi perdo
nei tuoi discorsi favolosi
come posso pretendere
di lasciarti andare
quando ogni goccia che
esce dal mio cuore
è l’emozione più calda
nel tuo amore.
Tu mi rubi l’anima
Tu sei nell’anima
E se anch’io
sono ancora dentro di te
non lasciar spegnere la mia scintilla
E fa che sia una luce
che brilla ogni giorno di più.
Mi hai dato il tuo cuore
ho assaggiato con gusto il tuo umore
mi hai fatto provare calore
hai acceso una luce
che adesso brilla di bellezza
In tutto il suo splendore.


L’ULTIMA DANZA DI DIONISO

“Che sia resuscitata
l’ Anima
che questo corpo
tiene ancora prigioniera”
E’ questo il desiderio
che io chiedo
pur di ballare ancora una volta
con la Nera Signora.
Donna la cui mano,
in una notte di Primavera,
colpì il mio cuore ed io perii.

Son Dioniso
il Dio profano,
amo ciò che è bello
e a chiunque porgo la mano.
Son la pura essenza dell’Amore
e ad ogni persona
è aperto il mio cuore,
Donna o Uomo chiunque esso sia
l’amo davvero fino alla follia.
Son Dioniso dal gaio peccato,
libero è il mio cuore
sempre volto verso chi ho amato.

Oh.. Scaltra notte di Primavera
Dove calma scese la sera,
vento dolce,lieve,profumato
che accompagni le gioie
del nettare di Bacco,amico mio..

Le tue carezze vento,scivolano
in questa notte stellata,
dove i miei più dolci pensieri
placano l’animo mio,
ma traditrice fu la notte stellata,
poiché tra la poca luce lunare
mi colpisce al cuore
con la donna che avrei voluto amare.

Il vento accompagnò
il girovagar divino
di una dolce donzella,
che in silenzio apparve
brutale ma bella .
Triste è il suo volto
bianchi i suoi veli
e dentro neri pensieri.
Piansi sangue al suo apparire
quali parole dolci
le avrei voluto dire.

Ma a quel dolce pensiero
lei s’elevò in quel momento,
e la sua mano alzò
impugnata di tradimento.

Scivolai lento
sulle mie bianche lenzuola,
con lo sguardo stupito
verso chi mi ha colpito.
Quale triste sbaglio
nella lama che mi colpì
ed ora mi lamento dalla notte al dì.
sono stato colpito a morte
dalla Nera Signora.

“Resuscita la mia Anima
e fa che il mio corpo viva ancora,
ancora una volta avrei il coraggio
di guardare in faccia
la nera signora”

Non v’era ragione,
solo odio in quel momento,
la sua lama mi falciò
non un sibilo
non un lamento…

La fine di un grande fuoco
all’improvviso spento.

“Resuscita la mia anima
e fa che io ami ancora,
sono Dioniso
e voglio danzare
con la Nera Signora.


IL GIGANTE IN FIAMME

Sto ancora fermo lì a guardare il film
del tuo matrimonio
commosso adesso qui
a parlar di te e scrivere
forse l’ultima poesia.
Cerco di raccontar di te
nel ricordo di una vita vissuta anche
in ricordi di fantasia….

Ma che bella,la tua poesia…..

Quando mi raccontavi di te
di come quando eri un adolescente ribelle
ti si ingrandivano gli occhi…
ed in me brividi sulla pelle,
e s’infiammava il gigante
li pronto a ricordare
come da bambino
scappava da suo padre
per non farsi picchiare.
Inseguito tra stretti vicoli
bloccato dalla forza delle tue angherie
unica tua difesa
erano sempre
le tue grandi bugie.

Forse che si,
forse che no
ma quella era la tua realtà.
Ercole e Sansone
di te s’incarnavano
mentre serpenti volanti
ti attaccavano,
e tu lì a lottare
aiutato da una forza
che solo tu sapevi come trovare.

E si spalancavano i tuoi occhi
descrivendo con movimenti
le lotte fanatiche contro i serpenti.
E io li con i miei fratelli
ad ascoltare
tra risate e mimi
imitandoti pronti a sghignazzare
prendendoti in giro a larghi sorrisi
mentre t’infiammavi
da noi derisi
e non era rabbia
ma grande emozione
quando concludevi ogni storia
con una bella canzone….
e io li vedevo il mio gigante
che mi regalava la più grande emozione…….

ti voglio bene papà….mi manchi.