4 corde

Era notte me lo ricordo bene.
L’umidita’ entrava nelle ossa, ricordo rane d’estate e molte tombe luccicanti.
Prendo le mie quattro corde, quelle che mi salvarono da morte sicura, quelle della resurrezione.
Con la mano sinistra le accarezzo violentemente e ci danzo sopra con la destra
Occhi chiusi ma la testa sempre in su, ragnatele su di un soffitto bianco.
Alla destra ho un diavolo che non sta un attimo fermo, batte sulle sue pelli sempre piu forte.
Sembra divertito e sta lì sul suo trono, mi osserva senza dare nell’occhio.
E’ stanco del mondo, pensa solo al futuro, si vede che non è molto convinto dei suoi pensieri.
Ne ha di piatti dove mangiare… ma e’ magro come un chiodo.
Alla mia sinistra ho il poeta contadino, cappello di paglia e barba nera lunga,
ondeggia la testa, le dita sembrano tentacoli di carta
che viaggiano sulla sua fedele tavola da surf, tutta nera con un sorriso bianco di altri tempi.
Ama la terra, lui vuole essere la terra, lui vuole essere l’amore.
La sua cicatrice di versi urla e si impossessa della stanza, la dilania,
i suoi suoni gutturali trasudano emozioni.
Di fronte c’è il cacciatore di sogni, un nativo americano che sembra appena uscito da un film,
non riesco a capire quanto sia anziano o quanto sia giovane,
“ e’ un bambino con lo sguardo da vecchio saggio” penso tra me e me.
La sua gioia e’ contagiosa, la sua mano lesta, a rubarti pensieri profondi,
capelli lunghi neri e selvaggi,
il suo arco ha 6 corde, colpiscono come frecce e non finiscono mai.
A me sorride, come un padre che guarda suo figlio,
si sta divertendo… e noto subito il suo piede andare su e giù.
Ormai non sa più neanche di che colore sia il cielo e pensare che l’ha disegnato lui e neanche lo sa.
Il suo corpo è lì, la sua anima sulla luna, la pensa sempre ed è a lei che dedica la sua vita
La fatica inizia a sentirsi, le mie 4 amiche se ne fregano, fosse per loro si andrebbe avanti per secoli.
Il diavolo domani sarà contro il mondo, giustizia, rigore e sobrietà sono la sua lancia.
Il poeta contadino coltiverà la terra,
con il sole in faccia e un sorriso che spacca i fiumi che irrigheranno i campi.
Il nativo americano vestirà la luna.
Sarà felice di toccare con mano la sua pacatezza d’animo.


Immatura e sporca ma troppo into the wild

Siamo riusciti a scappare, a fermarci, a sognare.
Siamo scappati da tutto e da tutti, ci siamo fermati dove il verbo fermarsi è il re
e abbiamo sognato di stare su.
Abbiamo creato, organizzato, costruito e poi abbiamo distrutto tutto senza lacrime nè rimpianti.
Con consapevolezza siam riusciti a esserci, abbiamo capito di non saper capire…
Capire fino in fondo le cose e che non riusciremo mai farlo.
Abbiamo creato e distrutto un mondo da soli,
creato a modo nostro,
creato per noi e per la nostra pazzia,
con le nostre mani, con il nostro udito e le nostre parole.
Abbiamo distrutto e ci siamo distrutti su un divano sgualcito,
tra i sorrisi strozzati dalla nostra perenne malinconia e le troppe sigarette fumate.
Con la chitarra sulle gambe e una bottiglia di vodka in mano.
L’umidità che entrava nelle ossa era forte,
come la vibrazione dei nostri strumenti e batteva le nostre teste,
come il nostro piede batteva sul rullante della batteria.
Tra note stonate e canzoni senza un senso abbiamo vissuto, veramente come non mai,
abbiamo abbracciato l’odio per la vita
e abbiamo detestato l’ipocrisia, i falsi amici e le troppe delusioni.
Abbiamo scommesso,
abbiamo pianto,
abbiamo condiviso, ci siamo picchiati,
abbiamo distrutto sedie,
abbiamo avuto freddo.
Infine abbiamo chiuso quella porta.
Da un giorno all’altro il divano era a pezzi,
le chitarre chiuse negli armadi di casa e noi eravamo diversi, sinceramente diversi.
La pazzia dentro noi no, quella non era cambiata.


Le nuvole si muovono veloci

E’ oggettivamente vero.
Lo si vede, lo si percepisce e non si può negare.
Le nuvole si muovono veloci, non danno tempo di reagire,
non danno tempo per pensare,
egoisticamente spariscono e riappaiono.
Le nuvole sono libere.
Libere di fare ciò che più gli piace e come gli piace,
non chiedono il permesso quando lo fanno e non sono educate.
E’ proprio questo il bello.
Non interessa quello che vuoi vedere,
loro lo coprono,
non interessa se vuoi uscire,
loro fanno piovere.
Quando sei distratto senza preavviso spariscono e non le vedi più.