Il caleidoscopio

 

-Ci rivedremo?

-Certo che ci rivedremo.

-Ma tu vorrai rivedermi?

-Certo che vorrò.

-Ma se vorrai rivedermi perché ora te ne vai?

-Vedi, certe cose non si possono spiegare. Devi prenderle così come sono, senza farti troppe domande.

-Si, ho capito. Ma non voglio che vai via.

-Neanche io vorrei. Ma è quello che vuole la vita.

-La vita? Perché esiste qualcuno che può avere sempre ciò che vuole? Chi è?

-La vita in un certo senso siamo anche noi. Ma a volte la vita decide cose che noi non condividiamo fino in

fondo ed ha più potere, dobbiamo solo accettarle.

-Ho capito. Ma allora la vita non ci vuole sempre bene?

-Eh.. sì, ci vuole bene. Hai presente la mamma quando fai qualcosa di sbagliato, lei ti rimprovera e non vuol

dire affatto che non ti vuole bene. Anzi lo fa per il tuo bene. La vita ci vuole bene anche quando a noi

sembra andare contro la nostra felicità.

-Si è vero. Lei me ne vuole tanto. Ma ora cosa ho fatto di sbagliato che la vita vuole che vai via?

-Niente, non hai fatto niente. Ma a volte la vita decide delle cose per noi che al momento non ci sembrano

le cose più giuste ma poi nel tempo capiamo il perché di tante cose.

-No, non penso che capirò mai perché la vita ti ha fatto andare via. Io voglio che la vita ti fa restare con me

per sempre. Questo voglio e non voglio capire niente.

-Non fare così. Io devo andare via ma sarò sempre con te. Potrai rivolgerti a me e pensarmi anche da

lontano. Potrai mangiare una caramella gommosa in più come se ci fossi io vicino a te. Continuare la

collezione di francobolli che abbiamo iniziato insieme. Giocare a pallone e conoscere tante altre cose e

persone. Non c’è nulla che cambierà se ci pensi bene.

-Ma io non voglio fare proprio niente di queste cose senza di te. Voglio che tu sei qui a farle con me. Se tu

vai via io non farò più niente. Farò i capricci tutti i giorni, non andrò più a scuola e non presterò più i miei

giocattoli a Federico.

-Lui è piccolino, ti vuole bene ed ha tanto bisogno di te. Tu sei come un papà, devi dargli il buon esempio,

lui si rispecchia in te, è fiero di te e vuole che tu sia felice.

-Ma io non sono felice se tu te ne vai.

-Davide è arrivato il momento di diventare grande, forse è un po’ presto rispetto a quanto avessi

immaginato in passato. Ma ora non è più tempo di fare capricci. Bisogna essere forti, stringere i denti ed

avere tutti i poteri dei tuoi supereroi preferiti. Credi che loro siano sempre felici? Che per loro sia sempre

tutto facile? Avere i superpoteri significa impegnarsi tanto anche quando le cose vanno male e ci sembrano

difficili. Essere forti per chi è più debole di noi e proteggere le persone intorno a noi a cui teniamo. Tu, lo

sai, sei il mio supereroe da sempre e io so che hai tutte le capacità per essere in grado di affrontare la vita,

anche quando lei non sarà dalla tua parte. Io anche ho paura. Non te lo faccio vedere ma ne ho tanta. E sai

come faccio? Sono convinto che se la vita ha deciso così Lei sa che così sarà meglio. Non so neanche io il

perché ma sento che vuole farci un regalo che noi ora non riusciamo ad immaginare. La vita è un po’

magica alle volte.

Ti racconto una cosa. Quando ero piccolo al mio 6° compleanno la mamma di zia Giulia mi regalò un

caleidoscopio straordinario.

-Quello che hai regalato a me di quando eri piccolo?

-No, non quello. Ascolta. In pratica scartai il regalò e quando lo vidi rimasi senza parole. Era il regalo che più

di tutti aspettavo e non credevo ai miei occhi, un caleidoscopio tutto per me, il mio. Era blu e verde, con dei

cerchi e delle linee disegnate sul cilindro esterno di ceramica. All’interno dei cerchi c’erano disegnati

animali, tutti diversi e colorati. Dentro poi non ti dico quante belle forme si creavano, me ne innamorai

subito. Iniziai a giocarci così tanto che tutte le persone della festa per me erano invisibili. Vedevo solo il

gioco tanto che nonna Cristina si arrabbiò perché disse che era cattiva educazione pensare solo al gioco

quando tutte le persone erano lì per me. Quindi lasciai il caleidoscopio sul tavolo della cucina e andai dagli

altri bambini a giocare.

-E te lo rubarono?

-No, peggio ancora. Ad un certo punto sentii un rumore assordante, sembrava provenire dalla cucina. Corsi

immediatamente e vidi il mio caleidoscopio a terra in mille pezzi con tutti i dischetti che erano fuoriusciti e

gli animali spaccati in mille pezzi tanto da non riconoscerli più. Iniziai a piangere disperatamente, adoravo

quel gioco e la sensazione che mi regalava con la sua magia. Non riuscivo a crederci. Mi arrabbiai anche con

la nonna perché era lei che mi aveva proibito di giocarci e per colpa sua lo lasciai sul tavolo incustodito. Ma

niente da fare. Con tutti i capricci, i pianti e le urla comunque il mio gioco ormai non c’era più ed io ero

disperato.

-E poi?

-E dopo passai qualche altra ora costretto a stare con gli altri bambini a giocare ma nessuno poteva

togliermi dalla mente il mio bel caleidoscopio. Ero triste.

Ma poi… poco prima della fine della festa, quando già avevo spento le candeline e le persone stavano quasi

per andare via, arriva un fratello della nonna, ti ricordi zio Antonio? Quello che vive in America?

-Si, Antonio quello grasso grasso senza capelli che non cammina bene?

-Si proprio lui. Bene lui era appena arrivato dall’America proprio per il mio compleanno. Sarebbe poi

rimasto un mese con noi a casa di nonna Cristina. Beh, lui era arrivato portandomi un regalo. Mi consegnò

un pacchetto, ricordo ancora la carta, di un arancione brillante con un bellissimo nastro verde. E dentro sai

cosa c’era?

-Cosa?

Un fantastico caleidoscopio, molto più bello di quello che avevo ricevuto qualche ora prima. Tutto colorato

ma di colori che non si trovavano qui da noi. Erano tutti colori fluorescenti con delle bellissime figure

rappresentanti le principali città americane.

-Figo!

-Si, era davvero bello. Ed inoltre era molto più grande di quello precedente ed anche le forme che dentro si

formavano erano più numerose. Era proprio incredibile ma io ero di nuovo felice e non riuscivo a capire

come fosse possibile. Una magia per me! La nonna Cristina invece mi spiegò poi con calma proprio le cose

che vorrei ora far capire a te. Anche quando la cosa più bella e più importante per noi in quel momento

cade, si rompe, va via la vita sa nel tempo farci trovare una cosa ancor più bella, più speciale e migliore.

Anche quando non riusciamo a capire perché debba andare così e ci disperiamo invano, nel tempo le

risposte arrivano e piccole magie si compiono.

-Ho capito, ma nessuno può regalarmi un papà migliore di te!