ioMi chiamo Imma Aldi. Ero una bambina piuttosto solitaria quando iniziai a fare ricorso alla scrittura per esorcizzare emozioni profonde che riconducevano al senso di perdita ed all’assenza degli affetti più cari. A tutt’oggi, nonostante le inevitabile tempeste della vita, che, in certi momenti, mi hanno emancipato da questo bisogno selvaggio di decodificare le mie emozioni, continuo ad appuntare pensieri spettinati a a viaggiare nel magma delle mie sensazioni. A volte fin troppo inospitali per me.