Passati

E così vi trovò l’ aurora,
le labbra incollate,
le mani intrecciate,
due volti sereni,
gli occhi socchiusi.
La luna confusa
baciò ella pure
le guance di seta
e gli occhi di giada,
due guance scolpite
non più di granito,
un respiro sospeso
su una bocca ormai arresa,
due labbra dischiuse
per il paradiso.


La Donna

Avanza col sorriso di chi sa
come asciugare lacrime fanciulle
mentre ne versa lei delusa e sola,
soffocando nella selva dei pensieri
la vergogna di essere per sempre preda,
agnella e signora in un contempo,
di cieca belva da passioni ottusa,
di tenerezza ignare senza senno,
d’ amor baciata in caldo odor di donna.
Giardino di petali gentili
e primizie di frutti in tardo aprile,
bruciò nel sol leone il desiderio
di puledri impazziti e di chimere.
L’ autunno poi portò le sue delizie
nella calma quiete di tramonti
che di perle irroravano la fronte
e di miele e di sale i suoi orizzonti.
Nel canuto giardino freddo e gelo,
ma nel cuore ancora il rosso di chi spera ,
nelle mani carezze da donare,
e di sogni ancor candidi guanciali.
La belva ancor non d’ amor domata e sazia,
cerca nel vuoto del suo sen la grazia.


Ofelia

Hai visto solo nebbia.
Ti hanno coperto il sole,
rubato la dolcezza di un sorriso.
Urlavi la tua rabbia solitaria,
ninnolo messo all’ angolo,
ferito da una vita
che ,
senza alcun rimpianto,
hai ripudiato…
Povero fiore reciso e calpestato,
a te per sempre hanno celato
che oltre quel muro di cruda protervia
qualcuno amor per te aveva in serbo.


Nonostante

Ogni notte sono qui,
col pensiero accanto a te,
ogni notte ti abbandoni
a me
nel raggio della luna.
Stringo forte tra le mie
le tue mani abbandonate,
e poi tu riprendi fiato,
mi sussurri :
– Non andare -.
Ma nel buio oso parlarti,
tua regina io non sono,
sono quella che perdona,
che ti guarda da lontano,
che tu lasci nelle ombre,
a me doni verità
su di te
che altri non sanno
perché ti amo
nonostante.


Panta rei

Tutto scorre,
il mio fiume
non ha delta,
non ha letto,
non ha riva,
solo va alla deriva.
Sotto sguardi indifferenti
solo scorre
nel tramonto,
nella falce di Levante,
Non ha il sole,
non ha stelle,
non più madre
non fratello.
Porta un’ anima ribelle
che ha pagato col silenzio
in amore la coerenza,
nel dolore la pazienza,
dall’infamia l’ innocenza.


Vita Nuova

E sogno già di nuovo
sotto le stelle
perché io amo il vento
sulla pelle ,
perché respiro
e vivo sempre
il vero
anche se la vita è sempre avara
e dura.
Paura mai non ebbi io di amare,
io sono ciò che ho dato
e sono qui,
Padrona ancor di fare
e di disfare,
La mia mente,
ad occhi chiusi,
in alto mare,
assapora la vita
da gustare
pensando al suo dolce
ed al suo amaro.


Miraggio

Su lenzuola fiorate vivaci
disegnava con tenere dita
il suo corpo di dolci colline
e profonde penombre di luna.
Le sue labbra schiudevano,
lievi,di una rosa i teneri umori,
di vallate segrete i sentieri
percorrevano lente ed attente.
Mentre l’astro si ergeva ,
padrone,
lei di baci gli faceva dono,
di audaci, profonde carezze ,
di brividi e linfa odorosa.
Si bagnava il sentiero in attesa
che il ruscello gentile riempisse
la conca soave e sottile.
Il piacere disciolse ogni vela
e gli umori confusero i corpi
e con loro la mente volò
in paradisi di oblio.
E di tutto l’amore svelato,
restò solo un bel fiore su un prato.


Pazzi

Le luci accese,
gli occhi furibondi,
nella mente
pensieri vagabondi,
nel cuore
guizzi di gran baraonda.
Due mani stringono lacci e catene,
acre di odori
e gelo nelle vene,
e tu,
angelo custode dell’ orrore,
sento che hai
il mio stesso batticuore.
Tu prigioniero
di una vita ingrata,
io libera
anche dietro ad una grata.
Io riempio di terrore l’ aria intorno,
tu ingoi la collera
della tua miseria maledetta
che ti costringe ai piedi
del mio letto.


Sorrido.

Ad una bimba lontana!
Posso sorridere al sole,
al vento frizzantino,
ai cuori dolci e miti,
alle follie d’ estate
in primavera ai fiori,
al bruno delle foglie
stanche di fine autunno,
al bianco della neve
sui piccoli presepi,
al mare dolce e calmo
di agosto e di settembre,
al blu sotto la luna,
ai girotondi colorati
sotto le stelle amiche,
alle tavole imbandite
d’ amore e di molliche…
Ma il mio sorriso vero sei tu,
piccolo amore.


 

Miraggio

Su lenzuola fiorate vivaci
disegnava con tenere dita
il suo corpo di dolci colline
e profonde penombre di luna.
Le sue labbra schiudevano,
lievi,di una rosa i teneri umori,
di vallate segrete i sentieri
percorrevano lente ed attente.
Mentre l’astro si ergeva ,
padrone,
lei di baci gli faceva dono,
di audaci, profonde carezze ,
di brividi e linfa odorosa.
Si bagnava il sentiero in attesa
che il ruscello gentile riempisse
la conca soave e sottile.
Il piacere disciolse ogni vela
e gli umori confusero i corpi
e con loro la mente volò
in paradisi di oblio.
E di tutto l’amore svelato,
restò solo un bel fiore su un prato.


 

Pazzi

Le luci accese,
gli occhi furibondi,
nella mente
pensieri vagabondi,
nel cuore
guizzi di gran baraonda.
Due mani stringono lacci e catene,
acre di odori
e gelo nelle vene,
e tu,
angelo custode dell’orrore,
sento che hai
il mio stesso batticuore.
Tu prigioniero
di una vita ingrata,
io libera
anche dietro ad una grata.
Io riempio di terrore l’aria intorno,
tu ingoi la collera
della tua miseria maledetta
che ti costringe ai piedi
del mio letto.


 

Sorrido.

Ad una bimba lontana!
Posso sorridere al sole,
al vento frizzantino,
ai cuori dolci e miti,
alle follie d’estate
in primavera ai fiori,
al bruno delle foglie
stanche di fine autunno,
al bianco della neve
sui piccoli presepi,
al mare dolce e calmo
di agosto e di settembre,
al blu sotto la luna,
ai girotondi colorati
sotto le stelle amiche,
alle tavole imbandite
d’amore e di molliche…
Ma il mio sorriso vero sei tu,
piccolo amore.